prendere forma

di | 11 Agosto 2023

L’orto sta riprendendo forma e produce. Diciamo che va meglio di qualche settimana fa. Le api hanno prodotto il loro miele, poco per la verità, ed ora riposano. Mi sembra un po’ tutto più tranquillo. So bene che quando abbiamo a che fare con i nostri amici qui in coop tutto è sempre bel complicato. Ma ci proviamo ad andare avanti. Peccato per le piante da frutto che hanno prodotto pochissimo. Vedo che sto usando la parola produrre con troppa disinvoltura e la cosa non mi piace. Il gatto faraone deve aver scoperto un altro posto all’ombra e si nasconde lì. mangia sparisce e poi ritorna quando decide lui. prende forma lo spazio, ma prende forma il senso della vita, qui dalle parti di Rosciano. Non prende forma invece la vita di chi salta, o viene buttato su una barca, e poi deve attraversare il mare, e affondando, prende la forma del fondo del mare. Prendono forma invece i numeri di un disastro annunciato. È il disastro di chi con un decreto che si chiama Cutro e un memorandum con la Tunisia pensava di sistemare il tutto, anche gli scafisti. Ve lo ricordate? Daremo la caccia agli scafisti su tutto il “globo terracqueo”. insistito sulla questione perché sa di farsa annunciata. Qui niente prende la forma dell’umano. Eccoli i numeri che danno forma alla farsa. i numeri degli arrivi volano e ad oggi – 10 agosto – i migranti che hanno raggiunto le nostre coste attraverso le rotte del Mediterraneo sono 94.791, contro i poco più di 45mila dell’anno scorso. Il problema è anche un altro: sono state eliminate le forme di accoglienza diffusa, per concentrare i migranti in grandi strutture, sono stati eliminati dai bandi per l’accoglienza: mediatori culturali, psicologi, medici e insegnanti. In pratica tutto rimane a carico dell’ente che accoglie, pensando che questi enti sono pieni di soldi. Mi spiace, ma questa è una storia che non sta in piedi e ad oggi sono molti gli enti che si rifiutano di accogliere a queste condizioni. Ecco cosa dicono al tavolo asilo e migranti che raccoglie i grandi enti che accolgono e gestiscono l’immigrazione: “Ci rifiutiamo di fare albergatori che danno solo vitto e alloggio, non ci sono le condizioni per fare accoglienza nel modo in cui è giusto farla” e poi ancora: Allo stato, quindi, ci troviamo con il terzo settore che, suo malgrado, si allontana sempre di più dalla gestione dell’accoglienza straordinaria – “prima di Salvini avevamo 4mila posti, ora poche centinaia” prediligendo l’accoglienza diffusa. E con un governo che, invece, punta solo ad aumentare i posti nei maxi hub. Prende forma non l’accoglienza intelligente, ma lo smantellamento di un accoglienza seria e diffusa, ma soprattutto prende forma che 94.000 persone sono trattate in maniera non umana.

Un pensiero su “prendere forma

  1. Sabrina

    Continuo il tuo gioco di parole…la forma di una casa come accoglienza e non di una prigione come nei campi profughi…la piccola accoglienza è sicuramente più umana, perché può guardare nello specifico il bisogno del singolo o della famiglia, nella sua lingua, con la forma della sua cultura, non solo distribuisce cibo ma lo dona e lo condivide, nei grandi hub c’è posto per i numeri, anche se ci chi lavora non manca di umanità, ma non riesce a creare unità in un miscuglio di popoli, culture, profumi ed esigenze diverse, rischia di abbandonare qualcuno nella quantità. Se tanta gente non avesse speculato nell’accoglienza, se tutti noi smettessimo di vedere le persone di colore ma le vedessimo a colori, l’accoglienza sarebbe più semplice e senza paura. Tanto lavoro é da fare, serve una seria progettazione nell’accogliere, prevedendo istruzione, lavoro, rispetto delle tradizioni e delle religioni, sostegno alle famiglie, diritti, uguaglianza, educazione…certo a mille alla volta sembra un’ utopia costruire mentre si ricostruisce un Italia che cade a pezzi con alluvioni, frane ed incendi. Io nutro un grande rispetto nel mondo volontario dalla Croce Rossa alla Protezione civile, alla Caritas e a tutti i piccoli mondi del volontariato, ma senza un progetto comune é difficile andare oltre l’emergenza. Ma si può partire dal salvare uno alla volta come fate voi con grande dedizione ed umiltà. Grazie di esserci e di crederci sempre, anche qnd é difficile e il mondo e il mare remano contro.

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