novità

Dove sta la novità delle cose antiche e sempre nuove? Dove sta che una cosa antica può portare il germe di cose nuove? Dove sta che un quotidiano che si ripete sempre allo stesso modo può dire che c’è una novità? Penso alla parola sacra, in effetti è sempre quella parola. Ma è sempre nuova. Non credo che si tratti solo di un interpretazione nuova, quella ultima, recente. Ci deve essere qualcosa di più. Ogni stagione rinasce e fiorisce ogni anno. Il mio orto ogni anno conosce il suo ciclo vitale che si ripete sempre uguale. Ma ci sono almeno due condizioni che lo rendono tutti gli anni diverso. La prima è tutto quanto succede attorno a lui. Il clima, come lo curiamo, la terra lavorata e preparata al meglio, l’acqua. Questo cambia tutto. La stagione è sempre quella, ma le condizioni esterne rendono l’orto ogni anno diverso.  La seconda condizione è la cura che ci metto io, l’attenzione, la passione. Tutto cambia in base alla mia passione. Così è la parola sacra: le condizioni esterne modificano la spiegazione del testo. È chiaro che il testo è sempre quello ed è dato così. Ma è anche evidente che in questo tempo di guerra l’accendo è posto maggiormente sulla pace. Ogni testo mi riporta lì: a violenza, giustizia e pace. E poi la passione che ci metto io nella lettura, nelle meditazione, nella spiegazione. Anche qui, il testo rimane sempre quello, ma la mia attenzione che cambia di giorno in giorno, a volte è maggiore, altre volte è proprio minima, rende quel testo più o meno nuovo. E succede così anche nella vita che si ripete sempre allo stesso modo. Le condizioni esterne ne possono modificare il percorso, e la mia passione e cura possono dare un volto sempre nuovo alla mia giornata sempre uguale. Condizioni esterne e passione e cura regalano novità a quello che sempre essere sempre uguale e offrono prospettive sul futuro sempre nuove.