Esiste anche il notturno moderato. Me lo immagino un suono equilibrato, preciso, ordinato, che non va mai sopra le righe. In politica andava di moda il moderato. Nella chiesa vanno di moda i moderati, perché sembra che questi in qualche modo sono in grado di dialogare con tutti. A me danno sempre l’impressione di chi non si decide mai da che parte stare. Un canto moderato è bello, ma non travolge. Mi vengono in mente le parole di qoelet: Un tempo per stracciare e un tempo per cucire, un tempo per tacere e un tempo per parlare. Ecco non credo nel moderato inteso come colui che non si sbilancia mai, come colui che sceglie sempre il tempo delle parole equilibrate, a volte addirittura dice che è meglio tacere, piuttosto che parlare troppo e male. Ma a me questa moderazione non piace, anzi credo che questo non sia un notturno moderato. Il moderato crede di essere un mediatore. In realtà non media niente, mette solo a tacere i conflitti. Io ho vissuto il tempo del notturno moderato, quando tacevo e non prendevo posizione per paura, volevo tenere dentro tutto e tutti e quindi da buon moderato speravo di trovare il giusto mezzo per fare in modo che tutti fossero in qualche modo contenti. Ma, lo ripeto, questo non è essere mediatore. Il mediatore non spiega, sente, il mediatore è vero, non rinuncia alla verità. Quindi ad un certo punto ho come smesso di essere moderato. Non perché mi sono dato agli eccessi, oppure perché ho trovato le parole forti per affermare me se stesso. Adesso arrivo io, che ho buttato via la mia moderazione e vi porto tutte le idee nuove per un futuro totalmente diverso. Non credo che il mio notturno moderato corrisponda a tale immagine. Mi sembra invece di capire che il notturno moderato è un’altra cosa. Si dice che il moderato conosce la giusta misura. Forse è così che mi penso: ho imparato a conoscere la giusta misura della mia vita e vivo di quella giusta misura. Non ho trovato gli equilibrismi perfetti che mi permettono di stare a galla sempre, ho trovato invece il mio posto, la mia collocazione, la mia giusta misura appunto, e vivo di quella giusta misura. Insomma forse ho imparato a collocarmi nel modo giusto in questo mondo. E di questo sono contento. Il moderato conosce la giusta misura della sua vita perché sa collocarsi nel posto giusto con la verità della sua vita. il notturno moderato è quella musica della vita che sa collocarsi al posto giusto e ci sta al posto giusto! Non sogna altro che realizzarsi mettendo in gioco continuamente quello che è. Non sono una sinfonia, sono uno strumento dell’orchestra che è la vita e suono fino in fondo lo strumento che sono io. Non sono il tuttologo, il tuttofare, sono una piccola parte di un tutto ed esercito questa piccola parte. Notturno moderato e niente di più. Anzi il notturno moderato è il tutto della vita, perché vivendo il mio piccolo entro in armonia con il tutto.