Miriam

di | 13 Ottobre 2020

Miriam è la sorella di Mosè. Quella che ha il coraggio di seguire il cesto sul fiume Nilo con dentro il piccolo fratello. Quella che ha il coraggio di presentarsi alla figlia del faraone dicendo che proprio lei ha una nutrice ebrea per quel bambino, che poi era sua madre. Miriam la coraggiosa. Miriam il cui nome significa Signora e amata. Miriam che con il suo profumo di tenerezza, come direbbe il vescovo Tonino Bello, ha sostenuto Mosè e il  popolo la notte di Pasqua mentre attraversavano il mar Rosso. Miriam la danzatrice e la cantante della notte di pasqua che celebra il passaggio e la fine della schiavitù sulla riva del Mare dei giunchi con queste parole: “Cantate al Signore perché ha mirabilmente trionfato: ha gettato in mare cavallo e cavaliere!”. Era così amata dal popolo dentro l’accampamento che quando si ammala di lebbra non viene abbandonata fuori dall’accampamento, ma il popolo stesso aspetta la sua guarigione prima di ripartire. Lei non si è fatta schiacciare da quei due colossi del deserto che erano Mosè e Aronne, ma ha camminato a loro fianco sempre orgogliosa del suo essere donna. E qui sarebbe bello sapere dalle donne cosa vuol dire camminare a fianco di qualcuno senza farsi schiacciare da quel qualcuno come ha fatto Myriam. Bellissima Myriam, la custode della vita dentro una cesta sul fiume Nilo. Bellissima, Myriam la cantrice della notte di pasqua e della gioia della liberazione. Bellissima Myriam attesa dal suo popolo che le voleva bene. Non avevi profumi di marca, che non so come si chiamano ,e che nascondono il vero profumo della vita, avevi il tuo profumo di donna libera e amata. Un’altra donna un giorno entrò in una casa in cui era presente Gesù portando un profumo prezioso che riempi la casa di tenerezza profumata, ma che i benpensanti farisei non capirono proprio e che invece Gesù gusto fino alla commozione. Riempite di tenerezza le nostre case e il mondo intero carissime donne di tutto il mondo; noi uomini siamo poco avvezzi alla tenerezza. E grazie Myriam antenata del canto e della tenerezza, del coraggio che salva la vita.

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