Tracciati per l’irrigazione, stradine su cui far passare i nostri semplici mezzi, pulizia dei rovi, contabilità, soldi che non arrivano, documenti che non vanno bene e che fanno star male Mounir. Miriadi di cose, come lo sono le stelle nel cielo. Miriadi appunto. Non mi da fastidio tutto questo moltiplicarsi di cose. Fa parte della vita. Alla sera prima di andare a casa guardo il cielo e cerco le stelle. Non ne vedo molte, non sono miriadi. Mi chiedo se è la luce artificiale. Mi sposto dove non arriva la luce dei lampioni. Il risultato non cambia molto. Sono poche le stelle e sono lontane, piccoli segno luminosi. Allora me ne vado a casa senza gradi luci nel cielo e senza grandi luci nel cuore. Mentre parto con la macchina uno scoiattolo con un lunghissima coda si attarda in mezzo alla strada. Mi fermo e non se ne va. Poi decide di muoversi piano piano. E così riparto con l’auto. Mi fermo nell’ultimo tratto di strada buio e cerco le stelle, pochissime e lontane. E poi suona il cell. Riparto e torno a casa. Questa storia di miriadi cose da fare e di miriadi stelle nel cielo lo dice anche Dio ad Abramo nel libro della Genesi: Renderò la tua discendenza numerosa come le stelle del cielo. Numerosa come le stelle del cielo. Non mi manca nulla. Sto bene. Sono contento. Ma quella storia delle stelle del cielo che non sono riuscito a vedere non mi ha lasciato bene. Speravo, ma sono un po’ rimasto male. Speravo nella vita e non è successo. Speravo in risposte umane ed invece sono ancora in attesa. Speravo nelle miriadi di stelle. Ed invece è rimasto solo un po’ di notte e di buio. Domani ci proverò ancora. ma intanto rimane un po’ di malinconia per le miriadi cose da fare e le poche stelle nel cielo. Dante alla fine del suo viaggio nell’inferno scrive così: salimmo sù, el primo e io secondo, tanto ch’i’ vidi de le cose belle
che porta ’l ciel, per un pertugio tondo. E quindi uscimmo a riveder le stelle. Uscirò anche io per vedere le stelle