Mi piace usare le parole e mescolarle, magari non ne esce un italiano perfetto, ma le parole mescolate ci mancano. Oggi vogliono tutti parole chiare, non fa niente se non sono vere, l’importante è che siano chiare. Devo ulteriormente specificare che cosa vuol dire parole chiare in questa accezione negativa. Le parole chiare dei politici sono slogan, non parole chiare. Di questi ultimi tempi anche tante altre parole, non solo quelle dei politici, mi sembrano chiare perché sono slogan. E allora mescolare le parole per cercarne un senso nuovo e un orientamento positivo mi sembra importante. Forse anche noi oggi soffriamo di mancanza di parole da mescolare. Tutto è come ridotto a tecnicismo, a parole tecniche, parole per programmare. Ci mancano le parole dei poeti che mescolano i versi e poi alla fine uno legge quelle parole e a secondo di come arrivano al cuore ognuno dice la sua. Ci mancano le parole degli artisti che con la fantasia scrivono parole che diventano romanzi. Anzi le parole dei poeti e dei romanzieri ci sono ancora, ma rientrano in quella categoria di parole che vanno bene per il momento del relax, del tempo libero. Una poesia o un romanzo non può fare la storia dice qualcuno. Non so se poeti e romanzieri fanno la storia, so che a me piacciano un sacco e li leggo con gusto. Non possiamo pensare di sopravvivere senza poeti e romanzieri. Anche la lettura spirituale è affascinante quando diventa poesia, suggestione, narrazione, diventa apertura ad uno spazio di speranza. Perché oggi mi sono lanciato in questa confusione o mescolanza di parole difendendo a spada tratta poeti e narratori? Perché parlando con una persona di elezioni mi ha detto: parole chiare quelle di quella donna che ci governerà e io l’ho votata per la sua chiarezza. Io, ho risposto, ho votato la confusione, la mescolanza, le parole poetiche e narrate. Forse è per questo che ho perso. Forse ho perso perché siamo entrati nel tempo delle parola chiare. E a me quel tempo fa paura perché le parole chiare sono poche e formano poche frasi a cui si deve credere e tutte le altre frasi e parole sono escluse, buttate fuori. Mi spiace che ha vinto la parola forte e non poetica e narrativa. Ma da oggi siamo un po’ più poveri di parole e di frasi.