Osea 1,1
1 Parola del Signore rivolta a Osea figlio di Beerì, al tempo di Ozia, di Iotam, di Acaz, di Ezechia, re di Giuda, e al tempo di Geroboàmo figlio di Ioas, re d’Israele.
Commento
Ho messo solo il primo versetto del libro del profeta Osea perché mi serve come introduzione alla vicenda del profeta e a un inquadramento storico. il regno di Israele conosce il suo massimo splendore con il Re Davide e con il figlio Salomone. Siamo intorno agli anni 900 A. C. alla morte di Saomone il regno viene diviso in regno del Nord con capitale Samaria e regno del sud o di Giuda con capitale Gerusalemme. Osea vive nel regno del nord e assiste alla lenta rovina di questo regno, che culmina con la distruzione di Samaria nel 721, da parte degli assiri e la conseguente deportazione. È probabile che Osea non assiste a tale distruzione. I profeti avevano il compito di essere la voce di Dio attraverso la parole e i gesti. Il loro impegno è quello di ricordare la fedeltà all’alleanza che abbiamo visto nel libro dell’Esodo. La predicazione, spesso dura, era rivolta soprattutto ai re, ai sacerdoti, ai principi. Ezechia è re di Giuda e sembra un buon re. A Samaria governa Geroboamo 2° e per questo piccolo regno è un periodo oscuro: conquiste assire, corruzione morale e religiosa, rivolte interne. In 15 anni vengono assassinati 4 re. Osea si ritrova in questa condizione a dire la Parola del Signore. Un tempo di crisi in cui trovare il modo di annunciare una giustizia (quella di Dio) e una speranza (sempre quella di Dio). A questa crisi sociale e religiosa si aggiunge il dramma famigliare di Osea. Questo è il breve quadro storico in cui si colloca il libro e la predicazione di Osea.
Preghiamo
Preghiamo perchè questo tempo di crisi possa conoscere un poco di speranza.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».
E’ già quasi notte in Italia ed io arrivo solo ora a leggere la Parola e il commento di Don Sandro. Benvenuto al libro di Osea, un libro che, come sempre nella Bibbia, parla a noi e parla di noi.
La Parola si rivolge a Osea, un uomo ben identificato nel nome nella condizione di vita. Parla in un tempo pr3eciso e in un altrettanto preciso periodo storico. Come già ben detto da D.Sandro, il tempo in cui Dio parla ad Osea non è migliore del nostro tempo. Dio non smette di parlare all’uomo, anche quando l’uomo si comporta come se Dio fosse muto. Dio parla perché ha a cuore l’uomo, ogni uomo. Ringraziamo Dio che ci parla, che non ha paura dei nostri silenzi. Preghiamo per Joao, papà di una nostra bambina che in una rissa tra ubriachi è stato accoltellato ed è in condizioni gravi. La piccola Izabel continua a chiedere di pregare per lui, perché lei non vuole che muoia.
Vorrei solo dedicare il mio tardivo pensiero alle beatitudini. … e ai migranti che a migliaia sottolineano la loro beatitudine agli occhi di Dio. E se pensassimo alle loro beatitudini ai nostri occhi? E fossimo beati insieme a loro?
Elena