mercoledì 31 luglio

di | 31 Luglio 2019

giacomo 1, 2-4

Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove, 3 sapendo che la prova della vostra fede produce la pazienza. 4 E la pazienza completi l’opera sua in voi, perché siate perfetti e integri, senza mancare di nulla.

Commento

Dopo una breve introduzione vediamo che cosa ci dice la lettera in questi suoi primi versetti. Si parla di prova e di pazienza nella prova. Certo questa non è la pazienza che conosciamo noi, che poi alla fine la perdiamo sempre la pazienza. Si tratta di una parola che vuol dire perseveranza, capacità di portare il peso nella prova.  chi è paziente sa portare, è capace di “stare sotto”, cioè di sostenere. E’ il volto nuovo della potenza, quella vera, che non è il potere di stare sopra, di dominare, ma, come nella tradizione latina suggerisce la stessa parola “rex”, la capacità di reggere e appunto di sostenere. E’ la potenza nuova che Gesù ha rivelato, realizzato e comunicato con il suo sacrificio d’amore, che lo fa Re e Signore in senso opposto ai poteri mondani. Lui, Gesù, ha portato pazienza perché ha saputo portare e non dominare l’uomo e le sue fatiche. Allora Giacomo ci invita ad essere pazienti a portare il peso dell’altro. E ci dice che questo modo di vivere è la nostra perfezione e la nostra integrità, la nostra vita buona. Essere perfetti perché proviamo a imitare la pazienza, il portare della croce di Cristo.

Preghiamo

Preghiamo per Giuseppe

2 pensieri su “mercoledì 31 luglio

  1. Elena

    Chi vive abbastanza a lungo, chi attraversa la vita con le sue difficoltà, chi non ha una vita facile perché disseminata di prove ed esperienze complesse e dolorose, può fare diventare questa sua vita una strada maestra. Può imparare la tenacia, la perseveranza e la pazienza. Può aggiustare il tiro sulle proprie esigenze, può adeguarsi e reggere situazioni dure, può resistere ed esperire la resilienza. Può fare diventare il dolore e le prove uno strumento di vera forza che ingrandisce l’anima e il cuore e la mente, rendendoli più docili, comprensivi, più umani e persino più belli e luminosi. Risorse….
    Oppure può indurirsi, diventare cinico, cattivo, stare male e dare male, seminandolo intorno a sé. Può odiare la vita e gli altri, ritenuti responsabili delle proprie difficoltà, può rivoltarsi contro Dio e contro il mondo. Ma….. Non credo che valga la pena scegliere questa strada infelice per sé e per chi ci sta attorno.
    Credo che alcune esperienze ci possano plasmare, redimere, addolcire, rinforzare e avvicinare alla vita altrui con occhi e spirito nuovo. Prego perché ciò avvenga. In ciascuno. E chiedo al Signore il dono della misericordia, il dono della pietà sulle fatiche di ogni essere umano. Ricordo Giuseppe e le persone in preghiera.

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  2. sr Alida

    Devo riconoscere che l’impazienza è un pò un mio difetto ,però a volte dico ,non basta mai la pazienza,in tutti i campi …Vero che la pazienza del Signore è di un’altra origine è perseverare ,è costanza ,è mitezza e umiltà …Insegnami ,Signore la pazienza che completa l’opera tua in me e in chi mi fai incontrare …Mi unisco alla preghiera per Giuseppe e per quelle persone che vivono la Sua pazienza nelle loro sofferenze .

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