mercoledì 30 novembre

di | 29 Novembre 2016

lorenzo_lotto-nativita_1523siracide 45, 6-22

Egli innalzò Aronne, santo come lui,
suo fratello, della tribù di Levi.
7Stabilì con lui un’alleanza perenne
e lo fece sacerdote per il popolo.
Lo onorò con splendidi ornamenti
e gli fece indossare una veste di gloria.
8Lo rivestì con il massimo degli onori,
lo coronò con paramenti di potenza:
calzoni, tunica ed efod.
9Lo avvolse con melagrane
e numerosi campanelli d’oro all’intorno,
che suonassero al muovere dei suoi passi,
diffondendo il tintinnio nel tempio,
come memoriale per i figli del suo popolo.
10Lo avvolse con una veste sacra d’oro,
violetto e porpora, opera di ricamatore,
con il pettorale del giudizio, con i segni della verità
11e con tessuto di scarlatto filato, opera d’artista,
con pietre preziose, incise come sigilli,
incastonate sull’oro, opera d’intagliatore,
quale memoriale, con le parole incise
secondo il numero delle tribù d’Israele.
12Sopra il turbante gli pose una corona d’oro
con incisa l’iscrizione sacra,
insegna d’onore, lavoro vigoroso,
ornamento delizioso per gli occhi.
13Prima di lui non si erano viste cose tanto belle,
mai uno straniero le ha indossate,
ma soltanto i suoi figli
e i suoi discendenti per sempre.
14I suoi sacrifici vengono interamente bruciati,
due volte al giorno, senza interruzione.
15Mosè riempì le sue mani
e lo unse con olio santo.
Ciò divenne un’alleanza perenne per lui
e per i suoi discendenti, finché dura il cielo:
quella di presiedere al culto ed esercitare il sacerdozio
e benedire il popolo nel suo nome.
16Lo scelse fra tutti i viventi
perché offrisse sacrifici al Signore,
incenso e profumo come memoriale,
e perché compisse l’espiazione per il popolo.
17Nei suoi comandamenti
gli diede il potere di pronunciare giudizi,
perché insegnasse a Giacobbe le sue testimonianze
e illuminasse Israele nella sua legge.
18Contro di lui insorsero uomini stranieri
e furono gelosi di lui nel deserto:
erano gli uomini di Datan e di Abiròn
e quelli dell’assemblea di Core, furiosi e violenti.
19Il Signore vide e se ne indignò;
essi finirono annientati nella furia della sua ira.
Egli compì prodigi a loro danno,
per distruggerli con il fuoco della sua fiamma.
20E aumentò la gloria di Aronne,
gli assegnò un’eredità:
gli riservò le primizie dei frutti,
gli assicurò anzitutto pane in abbondanza.
21Si nutrono infatti delle vittime offerte al Signore,
che egli ha assegnato a lui e ai suoi discendenti.
22Tuttavia non ha eredità nella terra del popolo,
non c’è porzione per lui in mezzo al popolo,
perché il Signore è la sua parte e la sua eredità.

Commento

Il personaggio di cui fare l’elogio oggi è Aronne, fratello di Mosè e di Maria. Egli è il capostipite di tutti i sacerdoti del primo testamento. La sua tribù è consacrata per sempre al sacerdozio. Non hanno terra perché la loro terra è il tempio. Non hanno eredità perché la loro eredità è Dio stesso. Nei secoli tale tribù sacerdotale ha conosciuto alti e bassi- sappiamo bene che tutti i profeti hanno contestato il modo con cui i sacerdoti esercitavano il loro ministero. Al tempo di Gesù i sacerdoti del tempio sono stati l’oggetto della critica spietata di Gesù stesso che li definiva sepolcri imbiancati e ipocriti. E sono proprio i sacerdoti del tempio che hanno voluto la condanna a morte di Gesù. E così anche ai nostri giorni quante volte sono proprio i sacerdoti coloro che nella chiesa e nel mondo danno una contro-testimonianza della vita cristiana. Eppure sia nel primo che nel nuovo testamento e anche ai nostri giorni ci sono sacerdoti capaci di vivere profondamente il vangelo e la cura delle persone fino a consumarsi per loro. Il sacerdote Aronne aveva questi compiti: celebrare i riti nel tempio (e forse il testo di Siracide si sofferma molto nella descrizione di questo compito) ricordare al popolo l’alleanza con Dio, educare il popolo alla conoscenza di Dio e del testo sacro (anche se poi questo compito fu affidato agli scribi e ai rabbini) e per finire praticare anche la giustizia.  Io ricordo solo una cosa. Gesù ricorda che l’uomo di Dio è colui che esercita la misericordia di Dio. Secondo me oggi è importante che il sacerdote in tutte le cose che fa possa in qualche modo mostrare tale misericordia.

Preghiamo

Preghiamo per tutti i sacerdoti.

3 pensieri su “mercoledì 30 novembre

  1. sr Rita

    Prego per i sacerdoti che si consumano per il popolo di Dio, con umanità e senso del divino. Tra questo c’è Don Sandro per i quale prego di vero cuore. Affido al Signore le vittime dell’incidente aereo: i nostri fratelli brasiliani siano avvolti dalla tenerezza di Dio.

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  2. Elena

    Dev’essere difficile essere un “uomo di Dio”, un ministro dell’Amore e della Misericordia. Quanta responsabilità…. E quanta conoscenza della natura e dell’animo umano….
    Che il Signore guidi con sapienza e comprensione i vostri passi ed il vostro ministero. E che il vostro cuore possa accogliere con misericordia la variegata e complessa umanità che in voi confida.
    Una preghiera condivisa per i sacerdoti, per don Sandro e per don Roberto.
    Una preghiera accorata per le vittime dell’incidente aereo e per le loro famiglie nel dolore.

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  3. sr.Alida

    Il Signore è loro parte e eredità …Quanta riconoscenza dovuta al Signore e ai sacerdoti per il dono che sono tra noi …..Mi unisco di cuore alla preghiera e al grazie , per don Sandro ,don Roberto ,il Papa e tutti i sacerdoti …Per le calamità naturali ,per l’incidente aereo ,per le persone vittime di rapimenti o disperse….per l’umanità che soffre ,vieni ,Gesu’ !

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