san Giovanni evangelista – Dal Vangelo secondo Giovanni
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
Commento
Prima di riprendere il commento alla lettera ai romani, continuo con quello che la liturgia ci propone. Ieri Stefano, oggi l’evangelista Giovanni, colui che più di ogni altro è volato alto, ha saputo fissare lo sguardo verso il sole, come, secondo la leggenda, sanno fare le aquile. Davanti all’apparente normalità della nascita di un primogenito di una coppia di giovani sposi, Giovanni vede e testimonia l’inaudito di Dio: il Verbo di Dio ha piantato la tenda in mezzo a noi. Certo l’evangelista ha fatto un lungo percorso e solo alla luce della Pasqua possiamo capire davvero chi sia quel bambino. Perciò in questo clima natalizio leggiamo il vangelo della resurrezione, per legare i misteri della fede. Il bambino che veneriamo è già il crocefisso e il risorto! Giovanni ci insegna a superare l’emotività per andare all’essenziale, per diventare finalmente credenti. Gesù bambino non intenerisce come fanno i neonati ma ci obbliga a chiederci se davvero crediamo un Dio che si fa uomo, che diventa uno di noi. Perché è qui il cuore del nostro stupore: l’immensità di Dio si racchiude in una culla e la sua Parola si comprime nel vagito di un neonato affamato. Roba da spalancare il cuore alla fede e allo stupore.
Preghiamo
Preghiamo per il papà di Diego
” Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Quante volte e quante persone fanno questa esperienza: hanno portato via….i sogni…le promesse…le aspettative…le certezze…E siamo smarriti perché non sappiamo dove sono andati a finire… Corriamo in cerca di chi amiamo e che crediamo perduto. Non fermiamoci…non desistiamo…Preghiamo per quelle persone che smarrite per le perdite…mollano la voglia di correre e di cercare.
“Si chino’, vide i teli posati là, ma non entrò.”
Entrò dopo Giovanni. Dopo la corsa veloce, ecco, si ferma, Giovanni. In tanta foga e convulsione, alla notizia della scomparsa, c’è questo fermersi del tempo, questa pausa. Un tempo per chinarsi e osservare. Un tempo per fermarsi ed ascoltare il cuore. E finalmente comprendere e credere. Mettere insieme i pezzi ed accogliere la tua presenza viva fra noi esseri umani, non è cosa da poco. Richiede questo fermarsi, chinarsi, guardare e ascoltare il cuore. Credere. È lo stesso gesto che devono aver fatto i pastori davanti al piccolo Gesù. Un gesto misurato, prudente, stupito, forse pieno di smarrimento e di meraviglia. Ma un gesto che porta al credere, al lasciare entrare il Tuo Spirito nel nostro, la Tua vita nella nostra. Dall’inizio alla fine della Tua storia, Signore, ci chiedi di fermarci, chinarci, guardare, lasciare entrare lo stupore, credere. Che possa essere così dall’inizio alla fine delle nostre storie….
Preghiamo per chi smarrito, rinuncia al correre e al cercare, al farsi piccolo davanti al mistero di ciò che non comprende. Chiedo una preghiera per la mia amica Nicoletta e per mia figlia Chiara.
Mentre penso allo sconcerto di Maria.non ritrova più l’Essenziale mi piace anche il fermarsi di Giovanni di fronte al mistero ,e la decisione di Pietro di fronte ad esso…Nel cammino di fede ci stà la ricerca le fermate ,purchè non si perda di vista ciò che conta e le corse ….Che il nostro cammino di fede sia di veri credenti…Prego con voi per chi sembra aver perso la fede ..per chi ne avrebbe i mezzi per camminare verso e non se ne fà niente ,perchè non viviamo di una fede d’abitudine Preghiamo .per il papà di Diego ,per Nicoletta ,per Chiara.