Matteo 7,1-5
1 Non giudicate, per non essere giudicati; 2 perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi. 3 Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? 4 O come dirai al tuo fratello: “Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nel tuo occhio c’è la trave? 5 Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.
Commento
Anche questa del giudicare o meno è una bella questione. Quante sono le relazioni buone che si rovinano a causa del giudizio! Una prima cosa: il giudizio appartiene a Dio, ben sapendo che il suo è un giudizio di misericordia e di salvezza. All’uomo spetta un giudizio che nasce dal vangelo. e confrontarsi sempre con il vangelo alla fine mi conduce all’immagine della trave e della pagliuzza. Qui non si tratta solo di guardare prima a se stessi. Invece quondo io voglio ammonire fraternamente, fare correzione fraterna, non posso non pensare ad un eventuale giudizio sull’altro. E’ difficile pensare che la “parabola” possa essere oltrepassata, nel senso che in ogni momento nel quale potrei pensare di togliere la pagliuzza dall’occhio del mio fratello nel senso di una correzione fraterna, mi troverei comunque a dover prendere atto della trave che è nel mio occhio: Francesco d’Assisi arriva a dire ai suoi frati, e in particolare a chi ha delle responsabilità, di “non desiderare che il fratello sia cristiano migliore”. Sembrerebbe proprio di volere il suo bene. accettare il fratello così come è, senza chiedere a lui di diventare perfetto. Ma non saremo mai abbastanza forti nell’accettare il fratello così com’è, perché noi lo vogliamo sempre migliore di quello che è.
Preghiamo
Preghiamo per Michela
Pensoa quanto sia facile il giudizio (e la condanna soprattutto) nei onfronti degli altri. C’è così tanta ipocrisia in questo, e l’incapacità a guardarci seriamente e onestamente dentro.
Se solo le mie relazioni fossero più improntate all’ascolto senza giudizio e pregiudizio, alla comprensione e alla misericordia…. quanto sarebbero migliori, più sane e corrette ed anche lievi, vivibili nella gioia…
Prego per questo e rciordo Michela e tutti coloro che piangono i lori cari deceduti negli ultimi giorni in centro Italia.
Questa Parola è una bella messa in guardia..Mi soffermo sull’ultimo commento di don Sandro :accogliere l’altra/o così com’è ,non vorrei la perfezione ,sò bene che come succede a me quanto tempo per lavorarsi su un limite..e non si finisce mai ,è che in alcuni casi …chiedo venia al Signore e aiuto per accogliere l’altra persona cosi’ com’è…prego per Michela …per unità dei cristiani ,prego per i cristiani ancora oggi ,perseguitati.Il Signore continui a soccorrere le famiglie dei morti e quelle dei 6 soccorritori ,morti ieri con l’elicottero ..
Gesù chiede di non giudicare. Il giudizio infatti crea poi separazione, lontananza esclusione, pretese irrealistiche. E’ vero quello che dice Don Sandro citando S. Francesco. Quante volte a fin di bene facciamo violenza sugli altri perché vogliamo che cambino. E’ più difficile accettare l’altro per quello che è. Ci aiuti il Signore a fare la nostra parte per accettare noi stessi e gli altri nella realtà e non nelle aspettative.
Domani vado a Curitiba e venerdì parto per il Perù dove faremo la nostra assemblea assieme alla Madre Generale e mia sorella sr Silviangela. Non penso di riuscire a seguire la meditazione ma con la preghiera e il cuore saremo in comunione. Anticipo gli auguri a Don Sandro per il suo compleanno: forza Don, passano le primavere ,…il vino invecchia e diventa migliore. Augurissimi di cuore.