Mercoledì 19 agosto

di | 18 Agosto 2015

home2Esodo  34,29-35

29 Quando Mosè scese dal monte Sinai – le due tavole della Testimonianza si trovavano nelle mani di Mosè mentre egli scendeva dal monte – non sapeva che la pelle del suo viso era diventata raggiante, poiché aveva conversato con lui. 30 Ma Aronne e tutti gli Israeliti, vedendo che la pelle del suo viso era raggiante, ebbero timore di avvicinarsi a lui. 31 Mosè allora li chiamò e Aronne, con tutti i capi della comunità, andò da lui. Mosè parlò a loro. 32 Si avvicinarono dopo di loro tutti gli Israeliti ed egli ingiunse loro ciò che il Signore gli aveva ordinato sul monte Sinai. 33 Quando Mosè ebbe finito di parlare a loro, si pose un velo sul viso. 34 Quando entrava davanti al Signore per parlare con lui, Mosè si toglieva il velo, fin quando fosse uscito. Una volta uscito, riferiva agli Israeliti ciò che gli era stato ordinato. 35 Gli Israeliti, guardando in faccia Mosè, vedevano che la pelle del suo viso era raggiante. Poi egli si rimetteva il velo sul viso, fin quando fosse di nuovo entrato a parlare con lui.

Commento

Mosè con il volto luminoso, perché aveva conversato con il Signore. È l’apice della vita di Mosè, la sua esistenza è così intima con il Signore che ne riflette la stessa luce. Il popolo non può guardarlo e lui si copre il volto. E se la vicenda fosse andata più o meno così? Mosè ormai ha compreso e accettato che la grande rivelazione di Dio è la sua misericordia. Il Dio che ha definitivamente conosciuto è il Dio lento all’ira e grande nell’amore. Lui, Mosè ha conosciuto il vertice della conoscenza di Dio. Come l’evangelista Giovanni che al termine della sua vita dichiara: “chi è Dio? Dio è amore”. Il popolo non capisce questa cosa: per loro Dio è colui che punisce, che castiga, oppure che torna sempre indietro dai suoi propositi. Non capisce Mosè, non accetta Mosè. ecco perché Mosè si copre il volto come  segno della distanza tra Mosè e il popolo, della distanza tra quanto ha compreso Mosè di Dio e quanto il popolo comprende del Signore.  Noi credenti siamo illuminati dall’amore del Signore, dalla sua misericordia. Ma quanta fatica ad entrare nel mondo dell’amore di Dio! meglio coprirsi il volto per non rimanere troppo abbagliati da questo amore. In fin dei conti a volte a noi uomini sembra più ‘utile rimanere nelle nostre paure che vedere la luce dell’amore di Dio. oserei quasi dire che chi legge la sacra scrittura e in essa ci intravede il Dio misericordioso ha come il volto luminoso, chi invece non arriva a cogliere questa misericordia deve leggere la sacra scrittura con il volto velato, perché non è ancora nella pienezza della rivelazione biblica.

Preghiamo

Preghiamo perché la chiesa possa avere il volto luminoso perché ha incontrato il Dio misericordioso.

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”. Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”. Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”. Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

Un pensiero su “Mercoledì 19 agosto

  1. Elena

    Che bella questa radiosità, questa luce sul volto di un uomo che riflette l’amore di Dio! Ho presente certi volti che emanano luce! Sono volti pieni di amore, di compassione, di tenerezza e di luce….
    E’ spiacevole per me pensare che sia necessario velarsi perché per qualcuno tale luminosità è eccessiva! Eppure è così. Si pone una distanza tra la luce e l’oscurità ed è subito ombra, qualcosa che sa di grigio, qualcosa che appanna.
    Che bello invece, incontrare persone illuminate e che illuminano anche il nostro cuore…
    Permettici Signore di riscoprire la Luce di cui hai fatto dono agli uomini e rendici portatori di questa luce che è il tuo immenso Amore!
    Un sorriso e l’augurio per una buona giornata!
    Elena

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