siracide 40,1-17
1 Grandi pene sono destinate a ogni uomo
e un giogo pesante sta sui figli di Adamo,
dal giorno della loro uscita dal grembo materno
fino al giorno del ritorno alla madre di tutti.
2Il pensiero dell’attesa e il giorno della fine
provocano le loro riflessioni e il timore del cuore.
3Da chi siede su un trono glorioso
fino a chi è umiliato su terra e su cenere,
4da chi indossa porpora e corona
fino a chi è ricoperto di panno grossolano,
5non c’è che sdegno, invidia, spavento, agitazione,
paura della morte, contese e liti.
Anche durante il riposo nel letto
il sogno notturno turba i suoi pensieri:
6per un poco, come niente, sta nel riposo
e subito nel sonno si affatica come di giorno,
è sconvolto dalla visione del suo cuore,
come chi è scampato da una battaglia.
7Al momento di mettersi in salvo si sveglia,
meravigliandosi dell’irreale timore.
8Così è per ogni essere vivente, dall’uomo alla bestia,
ma per i peccatori sette volte tanto:
9morte, sangue, contese, spada,
disgrazie, fame, calamità, flagelli.
10Questi mali sono stati creati per gli empi,
per loro causa venne anche il diluvio.
11Tutto quello che proviene dalla terra alla terra ritorna,
quanto viene dalle acque rifluisce nel mare.
12Ogni corruzione e ogni ingiustizia sparirà,
ma la fedeltà resterà per sempre.
13Le ricchezze degli ingiusti si prosciugheranno come un torrente,
si disperderanno come tuono che echeggia durante l’uragano.
14Se gli ingiusti dovranno alzare le mani, ci si rallegrerà,
così i trasgressori cadranno in rovina.
15La stirpe degli empi non moltiplica i suoi rami,
le radici impure sono sopra una pietra dura.
16Il giunco su ogni corso d’acqua o sugli argini di un fiume
viene tagliato prima di ogni altra erba.
17Un atto di bontà è come un giardino di benedizioni,
l’elemosina dura per sempre
Commento
Con questo capitolo iniziamo una nuova sezione del libro del siracide. Questo capitolo cerca in qualche modo di rispondere a queste domande: perché l’angoscia umana? Perché il male e la morte nel mondo? Capisco che sono temi immensi a cui l’uomo di ogni tempo e epoca ha provato a dare risposte. Forse conviene che rimandiamo per un commento serio e profondo al nuovo libro di don Roberto proprio centrato su queste tematiche che uscirà a Natale. Io scrivo due semplici righe. Teniamo presente anche solo una cosa: il quadro di riferimento di siracide è ben diverso dal nostro e quindi L’autore del nostro libro probabilmente scrivere cose che non sempre condividiamo. Il problema è che il testo sacro è stato scritto in una certa epoca e non possiamo non tenerne conto quando proviamo a spiegare queste domande ultime. Il nostro pensiero moderno non cancella il testo sacro, ma lo completa, guarda il tema del soffrire umano facendo i conti con la storia del secolo passato che è storia di grandi sofferenze. Pensiamo anche solo al ricordo della shoa. Questo avvenimento ha fatto cambiare completamente prospettiva a tutte le riflessioni sul tema del dolore. Una cosa interessante che dice Siracide il tema della sofferenza è che il male non appartiene solo al peccatore che lo riceve come castigo, ma è condizione del genere umano. Il dolore umano emerge come patrimonio comune di tutta l’umanità. rispetto al pensiero del suo tempo questa è una grande novità. Il testo si pone una domanda: se questa è la condizione umana, una sofferenza che tocca tutti gli uomini ricchi e poveri, ha senso rimanere fedeli al Signore e alla vita? La domanda di Siricide è di una attualità e modernità che è la domanda vera dei nostri giorni.
Preghiamo
Preghiamo per tutti i sofferenti.
Credo che fatica, sofferenza, fragilità, errore, dolore e molto altro sia la naturale condizione di ogni essere umano, in ogni tempo, in ogni condizione. Quello che mi piace è la continua ricerca dell’uomo di ciò che riempie tutto questo di valore, di significato, per se stesso e per tutti gli uomini. Le risposte sono e saranno sempre diverse, ma in tutti gli uomini c’è lo sguardo rivolto verso l’alto, verso il Divino, chiamato in modi differenti, ma sempre fonte e luce per tutti noi che lo cerchiamo. Possiamo continuare ad elevare lo sguardo, a chiedere luce e sapienza per “leggere” e vivere degnamente questa nostra vita….
Prego per chi non riesce proprio a guardare un po’ più in alto…. perchè allora la sofferenza davvero diventa soffocante….
Ogni corruzione e ogni ingiustizia sparirà ,la fedeltà resterà per sempre ..un atto di bontà è come un giardino di benedizioni..dura sempre .Sofferenza e male appartiene alla condizione del genere umano …La domanda vera :Ha senso rimanere fedeli al Signore?
Il dolore e il male è nostra condizione ,ma è anche un grande mistero ,
a cui non penseremo mai abbastanza ..Ma se un atto di bontà e essere fedeli rimangono ,allora credo proprio che ha senso essere fedeli al Signore ,perchè Lui rimane sempre …A volte la sofferenza lo vediamo ,crea cammini forti e testimonianze di vita; perchè ci sono persone ,di salute precaria ,o malattie gravi ,incurabili ,eppure sono le piu’ contente?…Prego per tutte le persone che soffrono ,
Ieri è nato Raison, il bimbo di una nostra preadolescente che ha lasciato la nostra casa lo scorso anno. 13 anni, una famiglia scucita ed ora ha un figlio. Che il Signore sia per loro padre e madre, anche tramite la nostra vicinanza concreta.