martedì 5 febbraio

di | 5 Febbraio 2019

giobbeGiobbe 33,19,33

[19]Lo corregge con il dolore nel suo letto
e con la tortura continua delle ossa;
[20]quando il suo senso ha nausea del pane,
il suo appetito del cibo squisito;
[21]quando la sua carne si consuma a vista d’occhio
e le ossa, che non si vedevano prima, spuntano fuori,
[22]quando egli si avvicina alla fossa
e la sua vita alla dimora dei morti.
[23]Ma se vi è un angelo presso di lui,
un protettore solo fra mille,
per mostrare all’uomo il suo dovere,
[24]abbia pietà di lui e dica:
«Scampalo dallo scender nella fossa,
ho trovato il riscatto»,
[25]allora la sua carne sarà più fresca che in gioventù,
tornerà ai giorni della sua adolescenza:
[26]supplicherà Dio e questi gli userà benevolenza,
gli mostrerà il suo volto in giubilo,
e renderà all’uomo la sua giustizia.
[27]Egli si rivolgerà agli uomini e dirà:
«Avevo peccato e violato la giustizia,
ma egli non mi ha punito per quel che meritavo;
[28]mi ha scampato dalla fossa
e la mia vita rivede la luce».
[29]Ecco, tutto questo fa Dio,
due volte, tre volte con l’uomo,
[30]per sottrarre l’anima sua dalla fossa
e illuminarla con la luce dei viventi.
[31]Attendi, Giobbe, ascoltami,
taci e io parlerò:
[32]ma se hai qualcosa da dire, rispondimi,
parla, perché vorrei darti ragione;
[33]se no, tu ascoltami
e io ti insegnerò la sapienza.

Commento

Eliù usa, come abbiamo visto , usa l’argomento secondo cui la sofferenza serve per arrivare alla salvezza. Giobbe non lo accetta. La sofferenza fa parte della condizione umana, è nostro pane quotidiano; e se il Signore è il Dio della vita lo possiamo senz’altro trovare anche in fondo alle sofferenze nostre e degli altri. Qualche volta la notte del dolore consente di vedere stelle più lontane, e di sentire «abitato» il vuoto creato dalla sofferenza. L’incontro con la sofferenza ci può far accedere a dimensioni più profonde della nostra vita, quando nella nudità dell’esistenza possiamo incontrare un io più vero che ancora non conoscevamo. Altre volte, invece, la sofferenza peggiora le persone, toglie la luce del giorno e non riusciamo più a vedere neanche il sole a mezzodì. Troppi poveri sono schiacciati da sofferenze che non li fanno più umani. La Bibbia sa che gli dèi che si nutrono della sofferenza degli uomini si chiamano idoli, che non è il vero Dio. quindi il Dio cristiano non è quello che si nutre della sofferenza dell’uomo, anzi lui stesso si fa sofferenza per amare l’uomo. Allora, pur dovendo riconoscere il valore antropologico e spirituale che la sofferenza qualche volta può produrre, nessuna lettura umanistica e quindi vera della Bibbia può fare di Dio la causa della sofferenza degli uomini, tanto meno degli innocenti. Quale Dio può associare alla sua azione la sofferenza dei bambini, l’annientamento dei poveri, l’urlo dei tanti Giobbe della storia? Nessun Dio cristiano può fare questo.

Preghiamo

Preghiamo per la terra santa

 

2 pensieri su “martedì 5 febbraio

  1. . Elena

    Quante volte mi sono detta: quale Dio può volere tanta violenza, tanta sofferenza, tanto orrore?
    Nessun Dio, mi risponde la vita stessa. Nessun Dio, mi risponde un Gesù, che si fa sacrificio per noi e perché possiamo tornare alla luce. Nessun Dio gode o remunera l’uomo con il dolore. Questo mi sembra un pensiero perverso… e perché dovrebbe farlo?
    Credo piuttosto che sia la nostra condizione umana, o la nostra fragilità di creature di passaggio a renderci vulnerabili. Senza meriti, senza espiazioni. Eliu’parla di sapienza, a me sembra ancora più crudele degli altri amici…
    Prego per il dono del silenzio e per quello della giusta parola, specialmente verso chi è già schiacciato da tanta fatica del proprio vivere. Prego per essere luce e lieve carezza nella notte…

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  2. srAlida

    Dio userà benevolenza …mostrerà il suo volto ……questa sia la speranza che guida il cammino ,talvolta molto irto e faticoso spesso creato dal non buon uso della libertà che ci è regalata ,che diventa distruzione morte,violenza …Per la terra santa e per ogni popolo prego ,una preghiera per Monica e famiglia ,alcuni dei suoi famigliari con seria malattia …

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