martedì 28 maggio

di | 27 Maggio 2024

Mc 8,34-9,1

34 Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 35 Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà. 36 Che giova infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima? 37 E che cosa potrebbe mai dare un uomo in cambio della propria anima? 38 Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi» 1 E diceva loro: «In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno senza aver visto il regno di Dio venire con potenza».

Commento

Questi detti non sono altro che la continuazione e la spiegazione più efficace del brano precedente sul tema di Gesù che cammina verso Gerusalemme e di tutte le resistenze di Pietro. Guadagnare il mondo intero se poi si perde l’anima. Mi pare che Gesù ponga l’accento sul tema della ricchezza. Al riguardo il brano di oggi ci offre queste indicazioni. L’uomo in qualche modo si illude che con la ricchezza, ovviamente tanta ricchezza, può riscattare tutta una vita, può mettere al sicuro la vita. Con la ricchezza compro la garanzia sulla vita. Tanto è vero che noi chiamiamo con lo stesso nome i beni, il benessere e a volte anche il bene. Gesù non va in questa direzione. Egli, infatti, dichiara l’ingiustizia dovuta alla ricchezza. Gesù intravede nella ricchezza una forma di vanità che impedisce all’uomo di capire che il senso della ricchezza è il dono, la condivisione e non il riscatto della vita. Guardare la vita dalla prospettiva di Gesù che è la croce e il dono di sé, ci aiuta a pensare che la ricchezza può e deve servire per la fraternità universale. Non ci può essere chi nel mondo può permettersi tutto e tutte le cure più raffinate possibili e chi invece deve fare i conti ogni giorno con la fatica di non avere mai soldi abbastanza per una cura. La ricchezza può essere la forma attraverso cui posso riscattare e far crescere la condivisione e la fraternità.

Preghiamo

Preghiamo per tutti poveri.

2 pensieri su “martedì 28 maggio

  1. sr Alida

    Vivere la vita con la prospettiva di Gesù, cioè come dono… Il suo dono dalla croce.. Quanto manco di ringraziare il Signore per la vita, per quanto ricevo.. E l’invito di ogni nuovo giorno a farne dono, a vedere altri aspetti della ricchezza quella bella che ciascuno porta in sé, e l’opposto la ricchezza come distruzione della vita. Signore, che io impari da Te questo donarsi senza misura, come tanti fratelli e sorelle al presente e nel passato. Sono molto lontana, ma in cammino. Grazie per il dono della vita. Mi unisco alla preghiera per tutti i poveri.

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  2. Elena

    Penso che Gesù ci riporti con decisione a ciò che è essenziale, a ciò che ci lega a Lui. Una scelta di vita. Certamente la ricchezza estrema ci fa dimenticare chi siamo in realtà e , in sostanza, di avere un’anima, un prossimo, un’umanità. La ricchezza estrema acceca e confonde, allontana dagli uomini e da Dio. Sporca l’essere umano in meccanismi sempre più contorti e spesso crudeli da cui è difficile uscire. Gesù va dritto all’essenza di ogni essere umano e ci riporta ai suoi bisogni essenziali e vitali. Ci riporta alla vita, si prende cura della vita.
    Prego con voi per i poveri e per un mondo più giusto ed equo.

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