martedì 23 ottobre

di | 22 Ottobre 2018

chagallCt 4,1-16                                           

1 Come sei bella, amica mia, come sei bella! Gli occhi tuoi sono colombe, dietro il tuo velo. Le tue chiome sono un gregge di capre, che scendono dalle pendici del Gàlaad. 2 I tuoi denti come un gregge di pecore tosate, che risalgono dal bagno; tutte procedono appaiate, e nessuna è senza compagna. 3 Come un nastro di porpora le tue labbra e la tua bocca è soffusa di grazia; come spicchio di melagrana la tua gota attraverso il tuo velo. 4 Come la torre di Davide il tuo collo, costruita a guisa di fortezza. Mille scudi vi sono appesi, tutte armature di prodi. 5 I tuoi seni sono come due cerbiatti, gemelli di una gazzella, che pascolano fra i gigli. 6 Prima che spiri la brezza del giorno e si allunghino le ombre, me ne andrò al monte della mirra e alla collina dell’incenso. 7 Tutta bella tu sei, amica mia, in te nessuna macchia. 8 Vieni con me dal Libano, o sposa, con me dal Libano, vieni! Osserva dalla cima dell’Amana, dalla cima del Senìr e dell’Ermon, dalle tane dei leoni, dai monti dei leopardi. 9 Tu mi hai rapito il cuore, sorella mia, sposa, tu mi hai rapito il cuore con un solo tuo sguardo, con una perla sola della tua collana! 10 Quanto sono soavi le tue carezze, sorella mia, sposa, quanto più deliziose del vino le tue carezze. L’odore dei tuoi profumi sorpassa tutti gli aromi. 11 Le tue labbra stillano miele vergine, o sposa, c’è miele e latte sotto la tua lingua e il profumo delle tue vesti è come il profumo del Libano. 12 Giardino chiuso tu sei, sorella mia, sposa, giardino chiuso, fontana sigillata. 13 I tuoi germogli sono un giardino di melagrane, con i frutti più squisiti, alberi di cipro con nardo, 14 nardo e zafferano, cannella e cinnamomo con ogni specie d’alberi da incenso; mirra e aloe con tutti i migliori aromi. 15 Fontana che irrora i giardini, pozzo d’acque vive e ruscelli sgorganti dal Libano. 16 Lèvati, aquilone, e tu, austro, vieni, soffia nel mio giardino, si effondano i suoi aromi. Venga il mio diletto nel suo giardino e ne mangi i frutti squisiti.

Commento

Ci sono tante immagini e  modi per descrivere l’amore. Il testo di oggi ci introduce in una categoria che è meravigliosa, ma anche ambigua insieme. Si tratta della categoria della bellezza: come sei bella amica mia. E da qui nasce tutta la descrizione di questa bellezza che è anche fisica. La categoria della bellezza è una delle categorie più importanti della vita. Ma è anche ambigua perché può diventare il canto dell’effimero, dell’esteriore. La televisione ci ha abituato a questo tipo di bellezza. Qui la bellezza è velata, dietro il tuo velo perché è riservata, è dedicata solo allo sposo. Questo è il pudore: mostrare la bellezza della propria vita e del proprio corpo a chi si ama, la bellezza non si può mettere in pubblico. Tre sono i livelli di considerazione del mistero di questa sposa. La sua bellezza è direttamente la bellezza fisica della donna amata. Il secondo livello di interpretazione coglie la bellezza della donna come descrizione simbolica della divina bellezza del popolo agli occhi del suo Signore. Il terzo livello si pone come sintesi, e propone la concreta realtà sia dell’amore umano sia del suo significato cosmico e del legame che unisce misteriosamente e la creatura umana al suo creatore. Scrive Andrè Chouraqui nella sua introduzione al Commento del cantico che esso descrive “tanto il dramma della coppia umana quanto quello di Israele e di tutto il creato…l’universo è il luogo di un dramma d’amore. Per sempre l’Amante e l’Amata si desiderano e si chiamano, si perdono e si cercano, si ritrovano e si abbracciano…La relazione dell’uomo nei confronti di Dio è una relazione d’amore: entrambi si desiderano e si chiamano, si smarriscono e si cercano, si ritrovano e si abbracciano, perchè si amano con un amore che non passerà”.

Preghiamo

Preghiamo per Chiara

 

2 pensieri su “martedì 23 ottobre

  1. . Elena

    Ogni legame d’amore attraversa le pagine della bellezza. Ma c’è una bellezza misteriosa, che appartiene solo all’intimità della relazione, è nascosta, velata, conosciuta solo da chi è in stretta unione. L’amore ha bisogno di intimità e profondità, che non si esauriscono, quando anche la bellezza esteriore svanisce. Preghiamo perché ogni coppia riesca a stabilire, senza temerla, una vera e duratura intimità di pensiero, fiducia, abbandono e umiltà. E ricordo Chiara e Nicoletta nella preghiera.

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  2. sr Rita

    Avevo scritto il commento ieri sera poi l’ho perso. Che la bellezza della relazione sia la forza della fedeltà in ogni vocazione.

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