martedì 22 settembre

di | 21 Settembre 2020

At 27,33-44                                                                               

33 Fino allo spuntare del giorno Paolo esortava tutti a prendere cibo dicendo: «Oggi è il quattordicesimo giorno che passate digiuni nell’attesa, senza mangiare nulla. 34 Vi invito perciò a prendere cibo: è necessario per la vostra salvezza. Neanche un capello del vostro capo andrà perduto». 35 Detto questo, prese un pane, rese grazie a Dio davanti a tutti, lo spezzò e cominciò a mangiare. 36 Tutti si fecero coraggio e anch’essi presero cibo. 37 Sulla nave eravamo complessivamente duecentosettantasei persone. 38 Quando si furono rifocillati, alleggerirono la nave gettando il frumento in mare. 39 Quando si fece giorno, non riuscivano a riconoscere la terra; notarono però un’insenatura con una spiaggia e decisero, se possibile, di spingervi la nave. 40 Levarono le ancore e le lasciarono andare in mare. Al tempo stesso allentarono le corde dei timoni, spiegarono la vela maestra e, spinti dal vento, si mossero verso la spiaggia. 41 Ma incapparono in una secca e la nave si incagliò: mentre la prua, arenata, rimaneva immobile, la poppa si sfasciava sotto la violenza delle onde. 42 I soldati presero la decisione di uccidere i prigionieri, per evitare che qualcuno fuggisse a nuoto; 43 ma il centurione, volendo salvare Paolo, impedì loro di attuare questo proposito. Diede ordine che si gettassero per primi quelli che sapevano nuotare e raggiungessero terra; 44 poi gli altri, chi su tavole, chi su altri rottami della nave. E così tutti poterono mettersi in salvo a terra.

Commento

Siamo quasi alla conclusione del libro degli atti degli apostoli. Il testo di oggi, con questo invito forte a mangiare lo si può collegare all’eucarestia. Forse queste erano le intenzioni di Luca mentre scriveva queste pagine. L’esortazione di Paolo esprime la sua preoccupazione a che i suoi compagni di viaggio – sembra, compresi i cristiani –  da quattordici giorni siano digiuni, inappetenti, non mangino: “Vi invito perciò a prendere cibo: è necessario per la vostra salvezza. L’importanza di mangiare quel pane uscendo così dal loro angosciato digiuno dice e realizza la loro fede nel Signore. Dice il loro “sì”, la loro accoglienza del dono di Dio. Non devono indurire il loro cuore, ma devono accogliere il dono di salvezza che viene da Dio.  E di questo Paolo dà l’esempio: “Prese un pane, rese grazie a Dio davanti a tutti, lo spezzò e cominciò a mangiare”!! Incoraggiati da questo suo gesto, tutti prendono cibo. Una tavolata di duecentosettantasei persone. Come ascoltiamo ai versetti successivi, la bellezza di questa cena-insieme non impedisce che si ritorni alle durezze e alle crudeltà inutili della storia, come bene esprimono le intenzioni della soldataglia verso i prigionieri. E d’altra parte fa piacere osservare che uno di quelli che ha partecipato alla cena organizzata da Paolo, un ufficiale pagano, annulla il cattivo proposito dei suoi. Per far questo sembra “capovolgere” i loro pensieri, e spedisce per primi verso la riva quelli che sanno nuotare, mentre i soldati pensavano di uccidere i prigionieri per evitare che qualcuno di loro, capace di nuotare, se la svignasse. I non nuotatori guadagnano la riva attaccati ad assi e ad altri pezzi della nave, che, come l’angelo di Dio aveva detto a Paolo, stava per andare a fondo. E ci si trova a riva. Tutti, come Paolo aveva saputo dal Signore. Tutti.

Preghiamo

Preghiamo per la pace

2 pensieri su “martedì 22 settembre

  1. Elena

    Tutto, ma proprio tutti si salvarono. I piani di Dio, misteriosi ma fedeli alla Sua parola, sono salvezza. Una salvezza che è per tutti, buoni e meno buoni, credenti e non. Uniti nello spezzare un pane benedetto.
    Il Signore ci tenga uniti e possa offrire salvezza a ciascuno di noi, secondo la sua storia e la sua fede, in un cammino di pace e di condivisione.

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  2. sr Alida

    Sapere le cose dal Signore che trova sempre il modo di salvare tutti,preghiamo per la pace

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