martedì 12 novembre

di | 11 Novembre 2019

Lc 1,8-25     

8Avvenne che, mentre Zaccaria svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, 9gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso. 10Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. 11Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. 12Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. 13Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. 14Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, 15perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre 16e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. 17Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto». 18Zaccaria disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni». 19L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. 20Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo». 21Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. 22Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto. 23Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. 24Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: 25«Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini».

Commento

Continuiamo il commento al racconto dell’annuncio fatto a Zaccaria. La scena si svolge nel tempio. esso è in via di ricostruzione e sono ripresi di gran lena gli olocausti e tutta l’attività cultuale. Zaccaria ed Elisabetta, come abbiamo visto, secondo i più classici schemi dell’intervento divino in una coppia sterile, rappresentano il modello della fede di Israele, ormai ridotta alla sola pratica del culto, arida, sterile. In effetti l’annuncio avviene nel tempio, durante la solenne liturgia, in maniera totalmente diversa da come avverrà per Maria a Nazareth. È la fine di un’epoca, la fine di un modo di intendere la fede e la religione. Il frutto di questa frattura sarà il Battista: proveniente dalla classe sacerdotale ma profeta nel deserto, lontano dai sacrifici del tempio. Il popolo di Israele ha bisogno di fare silenzio e di meditare, proprio come fa il povero Zaccaria, per potersi accorgere di ciò che sta accadendo. Solo così sarà in grado di cambiare e di accogliere l’invito del più grande fra i profeti. Solo nel silenzio anche noi, oggi, possiamo riaccogliere la notizia della nascita di Dio nei nostri cuori.

Preghiamo

Preghiamo per Manuel

2 pensieri su “martedì 12 novembre

  1. Sr Rita

    Ogni annunciazione ha il suo luogo, il suo tempo, le sue modalità. Il silenzio, o il lavoro o la preghiera sono opportunità per accogliere l’annuncio e pensare la risposta. Ci sia dato di discernere in ogni situazione cosa il Signore dice chiede offre.

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  2. Elena

    Proprio ieri, immersa come ogni lunedì nel frastuono della mensa scolstica e della ricreazione, riflettevo su quanto il rumore altera la nostra percezione delle cose, la distorce, trasformando ogni parola in qualcosa di incomprensibile. Allora amo il silenzio, la quiete, il tempo della meditazione. Amo ascoltare il cuore per capire ciò che è avvenuto intorno e non sono stara capace di cogliere. Col Signore è la stessa cosa. Per capire ed accettare cosa mi sta dicendo, ho bisogno di silenzio, il silenzio delle mie stesse parole, per lasciare spazio alle Sue. Aiutaci a cogliere l’importanza della Tua Parola, rimanendo muti e in ascolto.
    Preghiamo per Manuel, per Chiara e Davide.

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