lunedì 9 gennaio

di | 8 Gennaio 2023

Esodo 4,18-31

Mosè partì, tornò da Ietro suo suocero e gli disse: “Lasciami andare, ti prego: voglio tornare dai miei fratelli che sono in Egitto, per vedere se sono ancora vivi!”. Ietro rispose a Mosè: “Va’ in pace!”. 19Il Signore disse a Mosè in Madian: “Va’, torna in Egitto, perché sono morti quanti insidiavano la tua vita!”. 20Mosè prese la moglie e i figli, li fece salire sull’asino e tornò nella terra d’Egitto. E Mosè prese in mano il bastone di Dio. Il Signore disse a Mosè: “Mentre parti per tornare in Egitto, bada a tutti i prodigi che ti ho messi in mano: tu li compirai davanti al faraone, ma io indurirò il suo cuore ed egli non lascerà partire il popolo. 22Allora tu dirai al faraone: “Così dice il Signore: Israele è il mio figlio primogenito. 23Io ti avevo detto: lascia partire il mio figlio perché mi serva! Ma tu hai rifiutato di lasciarlo partire: ecco, io farò morire il tuo figlio primogenito!””.
Mentre era in viaggio, nel luogo dove pernottava, il Signore lo affrontò e cercò di farlo morire. 25Allora Sipporà prese una selce tagliente, recise il prepuzio al figlio e con quello gli toccò i piedi e disse: “Tu sei per me uno sposo di sangue”. 26Allora il Signore si ritirò da lui. Ella aveva detto “sposo di sangue” a motivo della circoncisione. 27Il Signore disse ad Aronne: “Va’ incontro a Mosè nel deserto!”. Egli andò e lo incontrò al monte di Dio e lo baciò. 28Mosè riferì ad Aronne tutte le parole con le quali il Signore lo aveva inviato e tutti i segni con i quali l’aveva accreditato. 29Mosè e Aronne andarono e radunarono tutti gli anziani degli Israeliti. 30Aronne parlò al popolo, riferendo tutte le parole che il Signore aveva detto a Mosè, e compì i segni davanti agli occhi del popolo. 31Allora il popolo credette. Quando udirono che il Signore aveva visitato gli Israeliti e che aveva visto la loro afflizione, essi si inginocchiarono e si prostrarono.

Commento

Mosè si decide, comunica a suo Suocero Ietro la sua decisione e parte con la sua famiglia alla volta dell’Egitto. E su questo cammino di ritorno dai suoi fratelli, ritorno che diventerà la liberazione degli israeliti dalla schiavitù, Mosè in una notte rischia di morire. Questo episodio ricorda un poco l’episodio di Giacobbe che lotta con Dio al fiume Jabbok. In questo caso la lotta si conclude con la circoncisone del figlio di Mosè. Da questo momento la circoncisone sarà il segno distintivo di tutto un popolo, segno di una vita offerta a Dio, di un appartenenza a Dio. Mi sembra che possiamo dare questa semplice spiegazione. La scelta fatta da Mosè di seguire Dio e di realizzare quello che Lui chiede non si può pensare come ad una cosa data e realizzata per sempre. Essa va incontro alla paura, allo sconforto, più ancora va incontro alla lotta. Gesù stesso lotta nell’orto del Getsemani mentre affronta la grande prova della sua vita che è l’obbedienza alla croce. Mosè lotta da solo; interessante il fatto che viene salvato dalla sua paura da sua moglie e da suo figlio. Mi sembra interessante che ancora una volta Mosè riconosce di aver bisogno degli altri per vivere. All’inizio, di sua madre che lo salva e di una egiziana che lo educa, poi di suo fratello Aronne che diventa la voce di Mosè, ed ora di sua moglie e di suo figlio che offrono a Dio la loro vita. Mosè è l’uomo che in qualche modo ha sempre bisogno di altri per realizzare la sua missione.

Preghiamo

Preghiamo perché impariamo a farci aiutare dagli altri.

2 pensieri su “lunedì 9 gennaio

  1. Anonimo

    Realizzare la missione che Dio ci affida. Per cui necessita credere fortemente che è perché si fida di noi… E non ci lascia soli nel nostro quotidiano, questa fiducia reciproca va rinnovata per ricorrere sempre a Lui in ogni fatica o difficoltà e il grazie deve abitare il nostro cuore.

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  2. Elena

    Siamo fragili di fronte alle prove della vita, di fronte a ciò che Dio ci chiede di essere o di diventare.Siamo soggetti all’indecisione, alla paura, all’incertezza. Abbiamo bisogno che qualcuno ci sostenga, ci sproni, ci faccia coraggio, ci dica che non siamo soli e che possiamo farcela. Mosè, grande, piccolo uomo, ci mostra tutto questo, ma ci mostra anche la sua fede in un Dio che non abbandona e che mette sul cammino i sostegni, , i compagni di viaggio, coloro che con la loro vita hanno fiducia in noi, hanno cura di noi e ci proteggono.
    Chiedo una preghiera per Tiffany, una giovane che ci ha lasciato e per la sua famiglia nel dolore.

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