lunedì 31 agosto

di | 30 Agosto 2020

At 20,32-38

32 E ora vi affido a Dio e alla parola della sua grazia, che ha la potenza di edificare e di concedere l’eredità fra tutti quelli che da lui sono santificati. 33 Non ho desiderato né argento né oro né il vestito di nessuno. 34 Voi sapete che alle necessità mie e di quelli che erano con me hanno provveduto queste mie mani. 35 In tutte le maniere vi ho mostrato che i deboli si devono soccorrere lavorando così, ricordando le parole del Signore Gesù, che disse: “Si è più beati nel dare che nel ricevere!”». 36 Dopo aver detto questo, si inginocchiò con tutti loro e pregò. 37 Tutti scoppiarono in pianto e, gettandosi al collo di Paolo, lo baciavano, 38 addolorati soprattutto perché aveva detto che non avrebbero più rivisto il suo volto. E lo accompagnarono fino alla nave.

Commento

Siamo alla conclusione del discorso di Paolo a Mileto. E il saluto con tutta la commozione degli anziani dice il bene che tutti i cristiani volevano a Paolo. Avevano capito che si era speso fino in dì fondo per il vangelo. Sapevano che non lo avrebbero più visto e quindi scoppiano in pianto. Poter dire, come Paolo, “e ora vi affido a Dio e alla parola della sua grazia” significa aver stabilito con le persone una relazione profonda e insieme libera, una relazione non possessiva e di dipendenza, ma liberante. Nella vita cristiana nessuno è “signore” o “padrone” di nessuno. Né si cerca di stabilire un rapporto di dipendenza, ma tutto quello che si fa, si dice… ha lo scopo di promuovere e far crescere il rapporto di ciascuno con il Signore. La “parola della sua grazia” mi sembra significhi la potenza e la gratuità assoluta del dono di Dio che scaturisce dal rapporto profondo e crescente con la Parola di Dio. La Parola è un dono che cresce incessantemente. Il testo vuole sviluppare queste affermazioni, ricordando agli anziani di Efeso che tutta la presenza e l’opera di Paolo è stata fortemente caratterizzata da una “gratuità” che è conferma semplice e concreta della gratuità stessa del dono di Dio. Egli quindi ha celebrato la “grazia” del Signore non facendo della sua opera occasione alcuna di qualche tornaconto per lui. E il lavoro delle sue mani ha messo ancor più in evidenza come, non valendosi del diritto che gli veniva dalla sua spesa per gli efesini, egli ha dato dimostrazione chiara e forte della gratuità stessa della salvezza.

Preghiamo

Preghiamo per i malati

Un pensiero su “lunedì 31 agosto

  1. sr Alida

    Vi affido a Dio e alla parola della sua grazia ….mi sembra la preghiera più bella che possiamo fare per le persone che ci vivono accanto ,per quanti conosciamo e portiamo in cuore per chi sappiamo malato o in difficoltà….Gli incontri più belli si fanno nella preghiera senza possesso dell’altra persona ,o anche uno scambio di preghiera con gratuità,una preghiera solo per l’altra mi unisco in particolare a questa preghiera per tutti gli ammalati …

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