lunedì 30 marzo

di | 29 Marzo 2015

Giovanni 12,1-11

Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali. Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo. 

Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Làzzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.

Commento

Godiamoci e lasciamoci accompagnare dalla tenerezza del gesto di questa donna, Maria, durante i giorni della settimana santa. È come se per un attimo, un attimo solo, il dolore della passione lasciasse il posto a questo bellissimo gesto, come a dire: dentro il caos e la confusione del mondo emergono questi sprazzi di luce, di speranza. E allora lasciamo fare, non facciamo i moralisti, i sostenuti, pensando subito al bene che si poteva fare ai poveri. L’amore per l’amato vale una perla preziosa e quella donna regala all’amato del suo cuore, Gesù, la perla più preziosa: la sua stessa vita. E viceversa, Gesù regala a lei e tutti noi la perla più preziosa: la sua stessa vita. Forte come la morte è l’amore canta il libro del cantico dei cantici. Di fatto il cuore del brano è la persona di Maria e il suo gesto di amore adorante. E’ lei che in pienezza viene ad essere il segno della nuova umanità riconciliata e in pienezza di comunione d’amore con il suo Sposo Signore. Il racconto, con particolare ricchezza di termini, dice il gesto di adorazione-amore, e la sua ampiezza straordinaria, al di là di ogni calcolo e ragionevolezza. Un gesto che tende ad esprimere pienezza, totalità! E quella casa si riempie di profumo di nardo assai prezioso. La croce che andremo a contemplare in questi giorni non conosce la puzza della invidia umana che opera il male e fa soffrire, ma il profumo di un amore donato. Amore che è più forte di tutto il male possibile.

Preghiamo

Preghiamo per due amici che devono decidere una cosa bellissima, ma impegnativa

2 pensieri su “lunedì 30 marzo

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