Lunedì 22 giugno

di | 21 Giugno 2015

home2 Esodo 8,16-28        

16 Poi il Signore disse a Mosè: «Alzati di buon mattino e presentati al faraone quando andrà alle acque; gli riferirai: Dice il Signore: Lascia partire il mio popolo, perché mi possa servire! 17 Se tu non lasci partire il mio popolo, ecco manderò su di te, sui tuoi ministri, sul tuo popolo e sulle tue case i mosconi: le case degli Egiziani saranno piene di mosconi e anche il suolo sul quale essi si trovano. 18 Ma in quel giorno io eccettuerò il paese di Gosen, dove dimora il mio popolo, in modo che là non vi siano mosconi, perché tu sappia che io, il Signore, sono in mezzo al paese! 19 Così farò distinzione tra il mio popolo e il tuo popolo. Domani avverrà questo segno». 20 Così fece il Signore: una massa imponente di mosconi entrò nella casa del faraone, nella casa dei suoi ministri e in tutto il paese d’Egitto; la regione era devastata a causa dei mosconi. 21 Il faraone fece chiamare Mosè e Aronne e disse: «Andate a sacrificare al vostro Dio nel paese!». 22 Ma rispose Mosè: «Non è opportuno far così perché quello che noi sacrifichiamo al Signore, nostro Dio, è abominio per gli Egiziani. Se noi facciamo un sacrificio abominevole agli Egiziani sotto i loro occhi, forse non ci lapideranno? 23 Andremo nel deserto, a tre giorni di cammino, e sacrificheremo al Signore, nostro Dio, secondo quanto egli ci ordinerà!». 24 Allora il faraone replicò: «Vi lascerò partire e potrete sacrificare al Signore nel deserto. Ma non andate troppo lontano e pregate per me». 25 Rispose Mosè: «Ecco, uscirò dalla tua presenza e pregherò il Signore; domani i mosconi si ritireranno dal faraone, dai suoi ministri e dal suo popolo. Però il faraone cessi di burlarsi di noi, non lasciando partire il popolo, perché possa sacrificare al Signore!». 26 Mosè si allontanò dal faraone e pregò il Signore. 27 Il Signore agì secondo la parola di Mosè e allontanò i mosconi dal faraone, dai suoi ministri e dal suo popolo: non ne restò neppure uno. 28 Ma il faraone si ostinò anche questa volta e non lasciò partire il popolo.

Commento

Anche se l’ultimo atto dell’uscita del popolo dall’Egitto sarà altamente drammatico, c’è un “crescendo” in queste vicende delle “piaghe”, e sembra avanzare, malgrado tutto, un certo cedimento del faraone. Questo pseudo cedimento del faraone che non si realizzerà, mette  ancora più in evidenza il dramma del rapporto tra la via della fede e la resistenza/opposizione del potere mondano e imperiale. Ancora: il nostro testo parla di una “distinzione” tra quello che avverrà per gli Egiziani e quello che il Signore risparmierà ai suoi. Il termine ebraico che dice questa distinzione significa “redenzione”, ed è usato per dire l’opera di riscatto e salvezza di Dio per il suo popolo. Dunque, tra gli egiziani e gli ebrei Dio metterebbe una “redenzione”! E’ interessante il tentativo del faraone di fare un compromesso che conceda agli ebrei di servire il Signore, senza che abbandonino la terra d’Egitto. E’ una tentazione grossa per il popolo credente di tutti i tempi: la grande tentazione di cedere ai compromessi per sperare di salvarsi. Mosè non cede a questo compromesso. Sull’ultima richiesta del faraone di non andare troppo lontano,  mi sembra che possiamo leggere questa semplice considerazione: Mosè cerca un luogo a tre giorni di cammino, come i tre giorni della passione morte e resurrezione di Gesù, il faraone non vuole questa cosa, insomma non accetterà mai la pasqua è la combatterà con tutte le sue forze.

Preghiamo

Preghiamo per il papa che è a Torino.

Dal vangelo secondo Matteo

in quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi. Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: “Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nel tuo occhio c’è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».

4 pensieri su “Lunedì 22 giugno

  1. Elena

    Quanti drammi si compiono in nome del potere, quanti viaggi senza ritorno… Tutta la storia dell’uomo ne è piena. Viene da chiederci,a volte, dove sei Signore? A tre giorni da questo calvario…. può essere la risposta di un Dio che non abbandona, solo si sposta un po’ più in là (ed il deserto è il deserto) e ci aspetta…. Ci aspetta nella figura di un uomo come noi che però ha vinto la morte, ha vinto la schiavitù dal peccato, ha aperto le porte di un regno promesso sin dall’antichità….
    Perchè ancora non ti riconosciamo e ci ostiniamo a negare la tua presenza in ogni cosa, in ogni persona bella che ci permetti di incrociare, in ogni esperienza oltre la quale tu ti siedi e ci aspetti?
    Una preghiera per questo Papa dell’incontro, in viaggio, alla ricerca di Te!
    E un grazie per le preghiere di tutti, mia sorella sta meglio ed è tornata a casa.
    Buon inizio settimana a tutti, Elena

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  2. Luca

    Vi lascerò partire e potrete sacrificare al Signore nel deserto. Ma non andate troppo lontano e pregate per me

    Ma il faraone si ostinò anche questa volta e non lasciò partire il popolo.

    Se non sbaglio, è la prima volta che il faraone chiede di pregare per lui. Non so che richiesta possa essere, se sincera, se dettata dalla disperazione dell’ennesima piaga, se parte di un calcolo politico di tenersi buono il dio d’Israele. Eppure, appena cessata la pestilenza, il rifiuto a Mosè si traduce anche in un rifiuto della preghiera di intercessione.

    Signore, donaci la grazia di cercarti sempre, non solo nel momento del bisogno.

    Buona giornata a tutti!

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  3. suor Rita

    ” Perché tu sappia che io, il Signore, sono in mezzo al paese”. Dio fa dire a Faraone ogni volta la stessa cosa e nella stessa situazione: “Al mattino, quando va alle acque…” Una richiesta, una promessa, una minaccia. E Faraone ascolta, promette e non mantiene. Forse non riesce, o non vuol capire, che Dio è in mezzo al paese: il suo stesso paese, principalmente dove vive il popolo ebraico. Avere Dio nel proprio paese, dove scorre l’ordinarietà della vita di tutti è una grazia e una responsabilità. Forse Faraone non intende assumersi la responsabilità di avere Dio in casa, in patria. Potrebbe sminuire la sua gloria, il suo potere. O forse ha paura di questo Dio, come già sta avendo paura della presenza smisurata degli Ebrei che crescono e diventano, ai suoi occhi, una minaccia . Mi vien da fare un parallelo con i nostri paesi occidentali che hanno paura della presenza di altri popoli, di altri dei. Una presenza diversa è sempre scomoda e chiede di riorganizzare i confini e glis tili abituali.
    Il Dio di Gesù Cristo perdoni le nostre paure che diventano esclusione, rifiuto, violenza, talvolta nascoste dietro ragioni “ragionevoli”.

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  4. laura

    Essere sempre pronti ad andare , a metterci in cammino nonostante tutti i freni che la vita ci metti davanti… non arrendersi mai cercando di valorizzare ciò che di buono c’è in noi e negli altri. quanto è più facile vedere gli errori degli altri ! CHIEDO al Signore di non perdere mai la speranza , la forza di credere che il bene trionferà !

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