lc. 11,1-4
1 Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». 2 Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
3 dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
4 e perdonaci i nostri peccati,
perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore,
e non ci indurre in tentazione».
Commento
Ogni maestro insegna a pregare. Giovanni Battista aveva insegnato ai suoi discepoli la preghiera. I discepoli di Gesù chiedono che insegni loro a pregare. E Gesù non insegna una tecnica, insegna un nome: padre nostro, il padre di tutti gli uomini, il padre da invocare ogni giorno. È la preghiera di Gesù, il Figlio, che si fa nostro fratello per regalarci il suo stesso rapporto con il Padre, che è un rapporto di paternità, figliolanza pienamente realizzato, dove il figlio sa fare la volontà del padre. Poter dire con tutto il cuore a Dio “Papà”, significa essere suoi figli. Credo che il segreto della preghiera di Gesù sta proprio in questo nome: padre. Quando preghiamo dovremmo sempre avere presente nella mente e nel cuore questo senso di Paternità, di legame profondo con un padre, con quel Padre di misericordia che è Dio. Il semplice pregare così è il dono più grande che possiamo ricevere: mio papà è Dio e io sono suo figlio! Questa preghiera mi dà infallibilmente lo Spirito Santo: mi fa vivere la vita stessa di Dio che è amore, mi fa sentire fratello universale.
Preghiamo
Preghiamo per la Libia dove dal 2014 è in corso una guerra civile e dove arrivano migliaia di immigrati che partono su barche inadatte e molti di loro muoiono in mare.
Nel Padre nostro Dio è con ognuno di noi, è dentro le nostre vite, dentro le nostre necessità e dentro le nostre fragilità. Ci accoglie e ci raccoglie in Sé. Ci unisce al Figlio e ci riunisce fra noi, come figli, come fratelli. Perché molte volte noi non riusciamo a essere figli e fratelli?
Prego per la Libia e per le molte vite le cui speranze si perdono e finiscono su questa terra e sul mare.
Che bello è ogni giorno sentirsi dire come per Gesù “Tu sei mio/a figlio/a oggi ti ho generato”Cerco di ricordarlo mentre mi lavo la faccia al mattino ma più ancora sarebbe avere la consapevolezza di essere figlia, sempre quando prego.. Lo chiedo al Signore per vivere con gli altri figli e figlie fratelli e sorelle che mi pone accanto.. Prego per la Libia e per tutte le persone che muoiono in mare.