Lunedì 19 ottobre

di | 18 Ottobre 2015

home2Gioele 4,9-17

Proclamate questo fra le genti:
preparatevi per la guerra,
incitate i prodi,
vengano, salgano tutti i guerrieri.
10Con i vostri vomeri fatevi spade
e lance con le vostre falci;
anche il più debole dica: «Io sono un guerriero!».
11Svelte, venite, o nazioni tutte dei dintorni,
e radunatevi là!
Signore, fa’ scendere i tuoi prodi!
12Si affrettino e salgano le nazioni
alla valle di Giòsafat,
poiché lì sederò per giudicare
tutte le nazioni dei dintorni.
13Date mano alla falce,
perché la messe è matura;
venite, pigiate,
perché il torchio è pieno
e i tini traboccano,
poiché grande è la loro malvagità!
14Folle immense
nella valle della Decisione,
poiché il giorno del Signore è vicino
nella valle della Decisione.
15Il sole e la luna si oscurano
e le stelle cessano di brillare.
16Il Signore ruggirà da Sion,
e da Gerusalemme farà udire la sua voce;
tremeranno i cieli e la terra.
Ma il Signore è un rifugio per il suo popolo,
una fortezza per gli Israeliti.
17Allora voi saprete che io sono il Signore, vostro Dio,
che abito in Sion, mio monte santo,
e luogo santo sarà Gerusalemme;
per essa non passeranno più gli stranieri.

Commento

Noi diciamo con un detto un po’ troppo semplicistico che la speranza è l’ultima a morire. Semplicistico perché sappiamo bene che la realtà è ben più complessa di questo semplice far volgere tutto ad un finale buono. Questa cosa la capisce bene anche il profeta. Non è sufficiente dire: sperate. Egli vede una realtà che va nella direzione contraria del bene. Vede che l’aratro è trasformato in spada, cosa che va al contrario rispetto alla profezia di Isaia sulla pace, dove la spada è trasformata in aratro. Vede la valle di Giosafat pronta per il giudizio, il sole e la luna che si oscurano. Insomma tutto volge verso una conclusione negativa. Come si fa a sperare? Rimane come un piccolo spiraglio:” Ma il Signore è un rifugio per il suo popolo, una fortezza per gli Israeliti”. Ecco lo spiraglio, il pertugio in cui il profeta si rifugia: il Signore è rifugio e fortezza. La sua speranza non è legata al fatto che un giorno tutto cambierà, ma che il signore rimane forte nella sua decisione di essere rifugio del debole. Anche io, quando le cose sembrano volgere al peggio, devo come trovare un piccolo raggio di luce che mi permette di credere che il Signore è rifugio della mia vita. Non ho più niente, rimane Lui come fortezza della mia vita. Partendo da questa certezza vedremo domani come  la conclusione del libro del profeta Gioele è un annuncio di un era nuova.

 Preghiamo

Preghiamo per Maria una ragazza di Berbenno che è stata per un periodo in missione in Perù con il mato grosso e che ieri ha raccontato la sua esperienza a messa.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio

3 pensieri su “Lunedì 19 ottobre

  1. elena

    Mi ritrovo spesso a ragionare sulla vita, sulla morte, su ciò che accade intorno a me e nel mondo vicino e lontano. Penso alle fatiche mie e di ciascuno come ad esperienze di esistenza che fanno crescere , che impongono scelte non sempre facili, scontate o volute proprio. E penso anche alla presenza di Dio nella mia vita. Un Dio impalpabile eppure presente come Provvidenza e rifugio in cui riposare… Sempre presente comunque vadano le cose. Le mie tante presunzioni, ad un certo punto , fanno i conti con Lui, che non chiede di esserci, semplicemente c’è. …Dio della speranza e dell’abbandono , cioè Dio nelle cui mani posso abbandonarmi stanca delle continue battaglie. Dio fedele e tenace che mi regala ogni giorno uno spiraglio di luce in cui credere…
    Una preghiera per Padre Domenico che aspetta di partire per l’Africa.
    Buona settimana a ciascuno, nella luce del Padre!
    Elena

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  2. sr Rita

    Leggendo Joele sembra che anche Dio si contraddica: promette pace e poi annuncia guerre, distruzioni, morte. E poi torna a presentare se stesso come fonte di speranza e rifugio. E’ Dio che si contraddice? O forse è la vita che ci mette nelle condizioni di attribuire a Dio i nostri stessi sentimenti? Credere non è cosa leggera. Accogliere la vita con le sue complicanza non è sempre facile. Ma la piccola luce di cui si parla alla conclusione del brano è abbastanza potente da far alzare lo sguardo e proseguire il cammino appoggiati a Dio.
    Prego per chi si sente più “travolto” dalla vita che condotto dal Signore.

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  3. sr.Alida

    Alla conclusione del giorno di ritiro fatto con la mia comunità
    sento di avervi portato con mè davanti al Signore..e ancor prima di leggervi ,gli ho affidato le intenzioni di oggi,quelle scritte , e quelle che abbiamo in cuore. Vorrei non scordare nessuno delle persone incontrate o che fanno parte del mio cammino ,vicine lontane ,che vedo e che non vedo ….” il Signore rimane forte e deciso nell’essere rifugio per il debole….” Sperimentare lo sguardo misericordioso del Signore su di noi ,come per Maria che arriva a rompere il vaso di profumo …trovo che è una delle espressioni ,della fortezza del Signore…Sembra spesso difficile sperare ,da come presenta ancora oggi Gioele… Ma affidarsi al pertugio ,che il Signore lascia sempre a nostra disposizione lo possiamo fare.

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