lunedì 18 maggio

di | 17 Maggio 2020

Lc 23,6-12        

6Udito ciò, Pilato domandò se quell’uomo era Galileo 7e, saputo che stava sotto l’autorità di Erode, lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch’egli a Gerusalemme. 8Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. 9Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla. 10Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nell’accusarlo. 11Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato. 12In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia.

Commento

Altro passaggio di Gesù in questo interminabile processo. Pilato lo manda da Erode, perché la giurisdizione sulla Galilea era di Erode e Gesù era galileo. Anche Erode era a Gerusalemme per la pasqua. Sembra che alla fine nessuno si voglia prendere la responsabilità di condannare l’uomo Gesù.  Questo non è l’Erode il grande quello della strage degli innocenti, ma Erode Antipa, figlio di Erode il grande. Un uomo incapace e dissoluto, violento e capace solo di cercare il potere. Per questo potere si allea anche con i romani. Questo è il senso delle parole di Luca in quel giorno Erode e Pilato divennero amici. I potenti fanno le loro alleanze mettendo in croce i poveri. Anche oggi si fa così: si fanno alleanze tra i grandi, ma chi pensa al povero? Erode è il simbolo anche della volgarità e della stupidità del potere mondano. Si rallegra dell’occasione perché di Gesù ha sentito parlare e spera di “vedere qualche miracolo fatto da lui”: è la tipica interpretazione banale che cerca la sensazionalità della religione e non certo il dono della fede. La curiosità cede subito, davanti al silenzio di Gesù, all’insulto e alla beffa. Il “linguaggio” di tutto ciò è rappresentato dalla “splendida veste” che per irrisione viene messa addosso al Signore, e che peraltro rivela quale sia l’interpretazione istintiva che il potere del mondo ha di se stesso: un adornamento di sé. E così Gesù viene rimandato da Pilato perché da lui deve arrivare la condanna a morte. Questo brano ci dice come il potere a volte è solo una veste splendente che non guarda all’uomo.

Preghiamo

Preghiamo per tutti i bambini.

3 pensieri su “lunedì 18 maggio

  1. Sr Rita

    Si, spesso il potere si fa beffa dei piccoli,dei giusti,dei Cristi di ogni tempo. Prego perché ai piccoli non venga meno la dignità che li rende grandi nel Regno dei cieli.

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  2. sr Alida

    Chi ama il potere si permette tutto ….Tocca il cuore di chi governa le nazioni e anche il cuore di ciascuno ,il nostro cuore ,…perchè il nostro potere sia l’attenzione al mondo della povertà in tutte le sue espressioni sopratutto per i bambini .

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  3. Elena

    È doloroso vedere quanto poco vale un uomo per i potenti di tutti i tempi. Quanti giochi volgari e superficiali si fanno sulla pelle di chi non ha o non usa parole… Di chi è povero, di chi è debole o semplicemente di chi è giusto o innocente e cerca la verità profonda delle cose. Una preghiera per tutti gli innocenti, vittime dei giochi e degli inganni dei potenti.

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