lunedì 17 aprile

di | 16 Aprile 2023

1 Pietro 1,1-5

Pietro, apostolo di Gesù Cristo, ai fedeli che vivono come stranieri, dispersi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadòcia, nell’Asia e nella Bitinia, scelti secondo il piano stabilito da Dio Padre, mediante lo Spirito che santifica, per obbedire a Gesù Cristo e per essere aspersi dal suo sangue: a voi grazia e pace in abbondanza. Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, 4per un’eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, 5che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, in vista della salvezza che sta per essere rivelata nell’ultimo tempo.

Commento

Iniziamo la lettura e il commento della 1 lettera di Pietro. Questa breve lettera viene attribuita all’apostolo Pietro, ma le indicazioni storiche, la scrittura e una serie di indizi, soprattutto il tema delle comunità cristiane perseguitate dalla grande persecuzione di Diocleziano, ci portano a pensare che tale lettera è stata scritta a Roma da un autore ignoto per le comunità che erano disperse nell’Asia minore, nel  Ponto, nella Galazia, Cappadocia e nelle Bitinia. Quel termine disperse sta ad indicare la diaspora degli ebrei, la dispersione degli ebrei dopo la distruzione di Gerusalemme nell’anno 70. Diaspora significa appunto dispersione. Si tratta di piccole comunità cristiane disperse, appunto in quelle grandi città.  Piccoli nuclei di credenti dentro le grandi città del tempo. La lettera, scritta attorno agli anni 90 d.c. non è un documento teologico, ma più una forma di esortazione pastorale per resistere dentro queste grandi città nella fede cristiana. Qui si vuole mettere in evidenza che tutto nasce dalla misericordia e dalla resurrezione di Gesù. Proprio per questo motivo si può resistere nel momento della prova, perché Dio manifesta tutta la sua misericordia, la sua vicinanza , verso queste piccole comunità di cristiani. Forse è un buon messaggio anche per noi oggi credenti dentro le nostre grandi città.

Preghiamo

Preghiamo per Claudio

2 pensieri su “lunedì 17 aprile

  1. Elena

    Anche noi siamo comunità disperse, non tanto nello spazio, quanto nel tempo storico, sociale, politico che attraversiamo. Non perché perseguitati, ma perché smarriti in una chiesa che a volte dimentica le sue origini e i suoi principi in Gesù Cristo. Siamo grandi comunità cristiane, poco comunità, poco cristiane, dalla fede incerta, dalla vita contraddittoria, spesso smarrite e confuse. Spesso finiamo nei vortici di una realtà che ingloba e frulla ogni buona volontà, ogni valore, sovvertendo la mente, i principi, la nostra stessa umanità. Oggi, più che mai, abbiamo bisogno della Tua misericordia, Signore, per poterci dire anche solo uomini e donne credenti.

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  2. srAlida

    Rigenerati e custoditi per un’eredità che non si corrompe…. Viviamo per la potenza della sua grazia… Come possiamo vivere alla superficie se siamo avvolti dalla sua misericordia? Noi ci perdiamo in ciò che non è essenziale… Per Claudio preghiamo.

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