lunedì 13 novembre

di | 12 Novembre 2017

 lettera ai romaniRm 4,1-3                                              

1Che diremo dunque di Abramo, nostro progenitore secondo la carne? Che cosa ha ottenuto? 2Se infatti Abramo è stato giustificato per le opere, ha di che gloriarsi, ma non davanti a Dio. 3Ora, che cosa dice la Scrittura? Abramo credette a Dio e ciò gli fu accreditato come giustizia.

Commento

Per dimostrare che è la grazia che salva, Paolo introduce la figura di Abramo come l’uomo che credette a Dio e ciò gli fu accreditato come giustizia. Paolo più volte nelle sue lettere ritorna sulla figura di Abramo e lo chiama padre della fede. sempre ne parla con grande entusiasmo e lo pone come esempio di fedeltà a Dio e alla sua promessa. Utilizzando un sistema letterario complicato di cui non so spiegare bene i contorni, Paolo commenta qui un testo di Genesi. Sono tre parole, ma che parole! La prima è credette: Abramo anziano non vede la prospettiva di un figlio e allora si affida a Dio. quel credette è letterariamente si appoggia a Dio. per Paolo la fede è appoggiarsi a Dio nel momento dell’oscurità. La seconda parola è accreditato o meglio,  computato, cioè di chi misura di chi fa un computo.  Quando si faceva un sacrificio al tempio, il sacerdote verificava se era ben riuscito e quindi lo computava, lo accreditava come buono. Abramo non ha da offrire un sacrificio, ma il suo cuore e la sua vita. La fede non è un atto, un sacrificio, ma un modo di essere affidati. Paolo sente che la vera opera da offrire a Dio è la nostra vita affidata. Dio misura, computa, valuta non i nostri atti, ma la nostra radicale adesione a Dio. l’ultima parola è giustizia, ma siccome tale parola verrà ripresa la lasciamo un attimo lì. Per il momento ci limitiamo a dire di come siamo chiamati a questo atto di fede che è il gesto grande della mia vita offerta a Dio.

Preghiamo

Preghiamo per la pace nel mondo

3 pensieri su “lunedì 13 novembre

  1. Elena

    Mi colpisce il passo ” se Abramo è stato giustificato per le opere, ha di che gloriarsi, ma non davanti a Dio”.
    Mi piace pensare che Dio vada ben oltre ciò che è riconoscibile agli sguardi umani, riconducibile all’essere umano. Riconosce altre cose che non ciò che è visibile e per cui si ricevono complimenti e riconoscimenti, vanti e gloria umana. Ci deve essere qualcosa di più per essere giustificati agli occhi di Dio, che vede dentro il cuore, la mente, i desideri e le speranze, la fede, l’amore che ognuno porta in sè.. Che vede e può misurare la nostra scelta di aderire a Lui per ciò che è veramente. Perchè supera ogni apparenza e ci guida alla salvezza manifestandosi attraverso strane vie…E questo, Dio lo fa con tutti, siamo tutti chiamati in Lui. Questa certezza mi dà una grande gioia, perchè tutti siamo parti dello stesso desiderio di amore del Padre.
    Preghiamo per la pace nel mondo e per ogni cuore in ricerca di Te, Signore.

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  2. sr.Alida

    La grazia salva :credere ,affidare a Dio il cuore ,la vita …..questo mi sembra essenziale al cammino…..mi ritrovo in superficie …e mi lascio portar via l’essenziale…Donami e donaci Signore uno sguardo che sappia andare oltre l’apparenza ,per comunicare meglio con Te ,nei nostri quotidiani cammini ,un cuore che non si dimentichi di ringraziarti…un cuore aperto a chiunque poni sul nostro cammino…Noi abbiamo già iniziato il tempo di avvento …per questo anche prego e per la pace nel mondo .

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  3. sr Rita

    Che cosa potrebbero dire di me? Che ho creduto e questo mi viene attribuito come giustizia? Quanta superficialità nelle nostre aspettative…e quanta nei giudizi che si fanno sugli atri. Ci sia donata la sapienza che sa discernere cosa sia necessario e cosa no. Che prossimò gloriarci per la giustificazione che ci viene da dio al quale affidiamo la vita con libera responsabilità. Sono tornata dall’incontro di ritiro e assemblea con la Fraternità Luigi Palazzolo presente in Paranà. Una forte esperienza di fede e di comunione nel carisma. Che ciascuno di loro sia benedetto.

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