lunedì 13 maggio

di | 12 Maggio 2019

Salmo 48 – Titolo ORATORIO SULLA MORTE

Lo so chi tu sei, ti ho vista, o morte,
sul volto di amici e fratelli:
e poi silenzio, oh, quel silenzio!…

 

1 Al maestro del coro. Dei figli di Core. Salmo.

2 Ascoltate questo, popoli tutti,
porgete l’orecchio, voi tutti abitanti del mondo,

3 voi, gente del popolo e nobili,
ricchi e poveri insieme.

4 La mia bocca dice cose sapienti,
il mio cuore medita con discernimento.

5 Porgerò l’orecchio a un proverbio,
esporrò sulla cetra il mio enigma.

6 Perché dovrò temere nei giorni del male,
quando mi circonda la malizia
di quelli che mi fanno inciampare?

7 Essi confidano nella loro forza,
si vantano della loro grande ricchezza.

8 Certo, l’uomo non può riscattare se stesso
né pagare a Dio il proprio prezzo.

9 Troppo caro sarebbe il riscatto di una vita:
non sarà mai sufficiente

10 per vivere senza fine
e non vedere la fossa.

11 Vedrai infatti morire i sapienti;
periranno insieme lo stolto e l’insensato
e lasceranno ad altri le loro ricchezze.

12 Il sepolcro sarà loro eterna dimora,
loro tenda di generazione in generazione:
eppure a terre hanno dato il proprio nome.

13 Ma nella prosperità l’uomo non dura:
è simile alle bestie che muoiono.

14 Questa è la via di chi confida in se stesso,
la fine di chi si compiace dei propri discorsi.

15 Come pecore sono destinati agli inferi,
sarà loro pastore la morte;
scenderanno a precipizio nel sepolcro,
svanirà di loro ogni traccia,
gli inferi saranno la loro dimora.

16 Certo, Dio riscatterà la mia vita,
mi strapperà dalla mano degli inferi.

17 Non temere se un uomo arricchisce, 
se aumenta la gloria della sua casa.

18 Quando muore, infatti, con sé non porta nulla
né scende con lui la sua gloria.

19 Anche se da vivo benediceva se stesso:
»Si congratuleranno, perché ti è andata bene»,

20 andrà con la generazione dei suoi padri,
che non vedranno mai più la luce.

21 Nella prosperità l’uomo non comprende,
è simile alle bestie che muoiono.

Commento

Questa preghiera sul morire è uno dei capolavori di tutti i salmi. È un salmo bellissimo, anche tratta un tema duro come il morire. Dove sta la sua bellezza? Forse, per quanto ci capisco io, che il salmista attraverso le immagini che utilizza cerca di aprire un varco nel mistero della morte che è la frontiera ultima dell’esistenza umana, oltre per il credente è la vita eterna, oltre per il non credente è il nulla.  Nel salmo vi è un dato: lo sheol, il nulla, il vuoto dopo la morte inghiotte tutto, come un buco nero. E non c’è ricco o ricchezza con la quale un uomo può comprare un finale diverso. Per quanto sia alta la copertura finanziaria offerta, essa mai sarà sufficiente. E pur sapendo di questa verità, il ricco è come una bestia, già marchiata dal sigillo della fine, che si illude di vincere e di sopravvivere: egli  nella prosperità non dura: è simile alle bestie che muoiono, ed è subito la fine, «non capisce» il suo destino. Ma per il giusto una luce è accesa nella tenebra della morte. Il Dio eterno, signore della vita, non può lasciar piombare nel nulla chi è vissuto in intimità di amore e di giustizia con lui. Ed è questo il testamento del poeta: 16 Certo, Dio riscatterà la mia vita, mi strapperà dalla mano degli inferi.

Preghiamo

Preghiamo per tutti gli ammalati.

3 pensieri su “lunedì 13 maggio

  1. sr rita

    La mia bocca dice cose sapienti,
    il mio cuore medita con discernimento.
    Il salmista dice cose vere. Chi scende nella fossa con sé non porta nulla. La ricchezza dell’uomo sta nella capacità di discernimento che gli fa dire cose sapienti, perché imparate dallo Spirito. La morte apre sulla vita che continua in forma diversa , ma vera. Ha come obiettivo la visione di Dio, la sua compagnia eterna, la sua beatitudine. Fin d’ora ci aiuti il Signore a meditare con discernimento e a dire cose sapienti. Il mondo che sta attorno a noi sarà un poco più luminoso. La Madonna di Fatima ci ottenga sapienza.

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  2. Elena

    È buona cosa, è cosa saggia ricordarci di quanto siamo spogli di tutto quando arriva il momento di morire. Non portiamo via nulla, lasciamo tutto qui. Spesso ci invaghiamo di tante cose, spesso ci crediamo eterni e potenti, per il fatto di possedere qualcosa. Forti…
    Ma tutti, proprio tutti, nel momento in cui abbandoniamo la vita, abbandoniamo anche tutto ciò che abbiamo accumulato. Io penso che solo lo sguardo di chi ci ha voluto bene e l’amore che ci ha riempito l’esistenza attraversino la morte e ci permettano di entrare nella vita nuova con un “corredo” che abbia senso e valore. Il filo, mai perduto che ci permette riunirci all’Amore dal quale veniamo e al quale ritorniamo. Senza soluzione di continuità.
    Preghiamo per chi fa del possedere il suo dio. E ha tanta paura della morte!

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  3. sr Alida

    Perchè temere ? C’è un vivere per sempre .Per il credente : la vita eterna ,per il non credente il nulla .Il mio cuore medita …..Aiutaci ,Padre con il dono dello Spirito del Tuo Figlio e di Maria Sua Madre,a vivere per ciò che non passa , il vero campo felice per l’umanità ….Mi unisco alla preghiera per tutti gli ammalati

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