lunedì 10 settembre

di | 9 Settembre 2018

la notte della sapienza chagall Qo 1,4-11:

«tutte le parole/cose si esauriscono» 4Una generazione se ne va e un’altra arriva, ma la terra resta sempre la stessa. 5Il sole sorge, il sole tramonta e si affretta a tornare là dove rinasce. 6Il vento va verso sud e piega verso nord. Gira e va e sui suoi giri ritorna il vento. 7Tutti i fiumi scorrono verso il mare eppure il mare non è mai pieno: al luogo dove i fiumi scorrono, continuano a scorrere. 8Tutte le parole si esauriscono e nessuno è in grado di esprimersi a fondo. Non si sazia l’occhio di guardare né l’orecchio è mai sazio di udire. 9Quel che è stato sarà e quel che si è fatto si rifarà; non c’è niente di nuovo sotto il sole. 10C’è forse qualcosa di cui si possa dire: «Ecco, questa è una novità»? Proprio questa è già avvenuta nei secoli che ci hanno preceduto. 11Nessun ricordo resta degli antichi, ma neppure di coloro che saranno si conserverà memoria presso quelli che verranno in seguito.

Commento

Creazione e storia. Sono in due ambiti dentro cui si muove l’azione di Dio in tutta la vicenda umana. La creazione come luogo dell’evento iniziale di Dio e la storia come il luogo quotidiano dell’agire di Dio. quolet nella sua lettura propone una prospettiva diversa, oserei dire irriverente, rispetto a quanto detto in tutta la scrittura. Egli non vede  immediatamente un agire di Dio, ma un ciclo storico e naturale che si ripete sempre allo stesso modo. In quel niente di nuovo sotto il sole non vi è un pessimismo che dice che nulla cambia nel mondo, ma un realismo che dichiara che la natura e la storia si muovono per cicli che si ripetono. L’uomo non può fare altro che stare dentro questo ciclo. Il primo versetto ci dice che tutte le cose-parole si esauriscono. Le parole, le vicende storiche si ripetono fino alla stanchezza, fino alla monotonia. Questo è il senso della storia e delle parole di qoelet. Qoelet guarda sotto il sole, sulla terra e riconosce come l’insaziabile desiderio dell’uomo del nuovo, ma riconosce anche che a causa del limite sotto il cielo l’uomo non può andare oltre una certa ripetizione. Non è che forse, anche se l’autore non lo dice chiaro, sta dicendo che la novità sta oltre il sotto il cielo? Cioè sta sopra il cielo, nel divino?

Preghiamo

Preghiamo per Battista e tutti i suoi amici.

3 pensieri su “lunedì 10 settembre

  1. srAlida

    E’vero che tutto si ripete a cicli,e il nostro desiderio è infinito…è bello pensare che tutto passa in quei cicli,che in fondo son sempre nuovi,di un nuovo giorno Una preghiera per Battista e i suoi amici ….

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  2. . Elena

    Lo dico spesso ai.miei bimbi, insegnando storia. L’uomo è sempre lo stesso, uguale a sé stesso ad ogni latitudine. I suoi bisogni, i suoi sogni e desideri sono gli stessi in ogni luogo e in ogni tempo. Cosa ci rende diversi, più evoluti e migliori? Forse solo superando una logica puramente umana, con l’aiuto di Dio, guardando oltre ed attraverso, ricordando gli errori e la fragilità che ci appartiene.
    Chiedo una preghiera per Claudio e per Giusy, che attraversano tempi difficili.

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  3. sr Rita

    Non si sazia l’occhio di guardare né l’orecchio è mai sazio di udire.
    Dentro questo libro non facile da interpretare ci sono alcune espressioni, tipo questa che ho riportato, che accenna alla insaziabilità propria di chi è nato dall’Infinito ed è vocato a tornarvi.
    In questa insaziabilità di sguardi e di ascolto entrano le relazioni con noi stessi, con gli altri, con la natura, con Dio. E nascono cose meravigliose.

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