il primo amore

di | 14 Luglio 2022

Chi non ricorda il primo amore? Anche tu Geremia hai conosciuto il tuo primo amore e non te ne sei più staccato. A volte era lui che ti inseguiva quando eri preso dal terrore della parola che dovevi pronunciare, altre volte eri tu che lo inseguivi quando non sentivi più la sua parola, ma era un primo amore che era diventato come un sigillo, un tatuaggio impresso per sempre. Non hai più potuto separarti da quel primo amore, e lui non si è più separato da te. Conosciamo anche noi il primo amore, lo ricerchiamo, lo teniamo stretto nella vita e poi se anche un giorno per caso la vita ci porta a dividerci da quel primo amore, questo rimane impresso nella nostra carne e nel nostro corpo per sempre, come sigillo, come tatuaggio. Battuta banale, ma vera: il primo amore non si scorda mai. Non voglio offendere nessuno, ma il primo amore della mia vita sacerdotale che è stato Presezzo, non lo scordo ancora adesso. Lo porto come sigillo, come tatuaggio per sempre. Gli amori della mia vita sono stati tutti affascinanti: san Gallo, San Pietro D’Orzio il patronato, Capizzone e Bedulita e Berbenno e Selino alto e Blello e la Bolivia, don Roberto e l’agro e poi adesso la cooperativa e tante altre esperienze, ma Presezzo rimane la prima prova della mia vita e rimane lì, come il primo amore. Ma chi è stato il tuo primo amore Geremia? Prendo a prestito le tue stesse parole: «Mi fu rivolta questa parola del Signore: “Va’ e grida agli orecchi di Gerusalemme: Così dice il Signore: Mi ricordo di te, dell’affetto della tua giovinezza, dell’amore al tempo del tuo fidanzamento, quando mi seguivi nel deserto, in una terra non seminata”».  Il tuo primo amore è stato il Signore, ma il primo amore per il Signore è stata la città di Gerusalemme e siccome tu ci stavi in quella città, Lui, il Signore ha amato te e tutta quella città di un amore unico. Ancora le parole di Geremia:  «Israele era cosa sacra al Signore, la primizia del suo raccolto»  Per quella prima Alleanza il Signore  lo aveva liberato dall’Egitto: «Ci guidò nel deserto, per una terra di steppe e di frane, per una terra arida e tenebrosa, per una terra che nessuno attraversa». Certo il primo amore non si scorda mai, ma chi di noi come te Geremia, può avere nel cuore quel desiderio di Dio che non si scorda mai? chi di noi non ha impresso nel suo cuore una desiderio di infinito? Tu Geremia da giovane e per sempre, fino alla fine hai portato nel tuo cuore il Signore e lo stesso Signore porta nel suo cuore il desiderio di tutti noi; un  desiderio di relazione unica tra noi e il Dio della vita

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