Gv. 7,1-9
Dopo questi fatti, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. 3I suoi fratelli gli dissero: “Parti di qui e va’ nella Giudea, perché anche i tuoi discepoli vedano le opere che tu compi. 4Nessuno infatti, se vuole essere riconosciuto pubblicamente, agisce di nascosto. Se fai queste cose, manifesta te stesso al mondo!”. 5Neppure i suoi fratelli infatti credevano in lui. 6Gesù allora disse loro: “Il mio tempo non è ancora venuto; il vostro tempo invece è sempre pronto. 7Il mondo non può odiare voi, ma odia me, perché di esso io attesto che le sue opere sono cattive. 8Salite voi alla festa; io non salgo a questa festa, perché il mio tempo non è ancora compiuto”. 9Dopo aver detto queste cose, restò nella Galilea.
Commento
L’inizio del capitolo sembra quasi un inciso, un momento di passaggio. Gesù se ne sta lontano da Gerusalemme perché sa che lo cercano per ucciderlo. Ci arriverà presto nella città santa. Intanto si muove nella Galilea, lontano dal mondo dei giudei. In questo passaggio per la Galilea ci accorgiamo che nemmeno i parenti, i famigliari lo riconoscono, nemmeno loro credono nella sua parola. Siamo comunque vicini ad una delle più importanti feste del mondo ebraico, la festa delle capanne. L’invito che arriva è quello di salire a Gerusalemme proprio durante la festa per mostrare le sue opere. Ma Gesù non cede mai alla spettacolarizzazione della fede. La festa delle capanne è una festa che si fa alla fine dell’autunno, la festa del raccolto e commemora la fine dell’esodo, quando Israele entrò nella terra promessa e cessò la manna perché c’era il raccolto già pronto che è dono di Dio. Si chiama delle capanne perché quella settimana si stava nelle capanne per ricordare il cammino nel deserto, si leggevano i libri della legge per ricordare il dono della legge.
Preghiamo
Preghiamo per Mario
Ci sono tempi e tempi. Se il tempo di Gesù non era ancora giunto, Lui lo sapeva, non poteva che starsene lontano da ogni esteriorità.
Ognuno di noi vive nel modo in cui è o nel modo in cui vuole apparire. Di Gesù mi piace tanto l’essenza. È libero da ogni condizionamento, segue la voce del Padre che muove i passi della sua vita, sempre coerente, fedele a Se stesso e al Padre. Non un passo in più o in meno, libero e giusto nel tempo che gli è stato dato. Ci sono tempi e tempi, se anche noi imparassimo a leggerlo bene e ad usarlo meglio, il nostro tempo….
Accompagno Mario nella preghiera.
Prego perché ogni nostra festa non sia solo esteriore , ma facciamo memoria del cuore e ogni volta sia un rinnovare un cammino di fede vera…Mi unisco alla preghiera per Mario.