temporeggiare o agire

di | 8 Giugno 2022

Temporale in corso. Non si va nell’orto. Si guarda da lontano punto e basta. Ne approfittiamo per sistemare il solaio che dopo il passaggio dei muratori  è da sistemare. Non ho nulla contro i muratori, ma c’è tanto da fare. Intanto con l’orto temporeggiamo, aspettiamo il sole. Per inciso, meno male che è arrivata questa acqua benedetta dal cielo. Potremmo temporeggiare, aspettare il bel tempo, oppure possiamo agire attendendo il bel tempo. Alla fine decidiamo di agire aspettando il bel tempo. Nel mondo è in corso un grande temporale. Possiamo temporeggiare, aspettare che tutto passi perché non posso farci molto. Chi può cambiare le sorti di questo mondo? Chi può far finire il temporale in corso? Non io di sicuro e allora meglio temporeggiare cercando di sopravvivere al tutto. Sopravvivere mi sembra una parola interessante, perché descrive molto bene cosa vuol dire temporeggiare, sopravvivere senza fare molto. Sopravvivere è quella cosa che ti impedisce di vivere, è un po’ un vivacchiare, un trascinare la vita, perché tanto dall’alto non succede niente, temporeggio, vivacchio, sopravvivo. Può essere un’idea, ma non mi piace. Meglio agire anche se non cambio molto le cose. E quando il temporeggiare è della chiesa? Anche nella chiesa siamo in un bel temporale. Sta cambiando tutto e quindi siamo in alto mare. Meglio aspettare direttive dall’alto, meglio attendere, temporeggiare, magari sopravvivere trascinando in modo stanco l’esistente. O forse è meglio agire? E se il mio agire non corrisponde alle direttive? Meglio agire dico io. Prego perché nella chiesa possiamo ritrovare il gusto di agire, di provare, di rischiare e non di temporeggiare. Un giorno di temporale non può fermare una vita di sole. Un  tempo di fatica della chiesa non può fermare una storia di azione continue. Quindi non temporeggiare, ma agire, magari rischiando di non essere sempre in linea.

2 pensieri su “temporeggiare o agire

  1. Carlo

    Saper temporeggiare quando serve, non per partito preso, o per comodità, è un agire ragionato. E inutile, come succede spesso, agire sempre e comunque e combinare dei guai.

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  2. ANTONIO

    Mi sento impotente a reagire al “temporale” ma a margine si può reagire aiutando le famiglie che fuggono dal “temporale”.
    Antonio.

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