Giobbe 31,1-18
[1]Avevo stretto con gli occhi un patto
di non fissare neppure una vergine.
[2]Che parte mi assegna Dio di lassù
e che porzione mi assegna l’Onnipotente dall’alto?
[3]Non è forse la rovina riservata all’iniquo
e la sventura per chi compie il male?
[4]Non vede egli la mia condotta
e non conta tutti i miei passi?
[5]Se ho agito con falsità
e il mio piede si è affrettato verso la frode,
[6]mi pesi pure sulla bilancia della giustizia
e Dio riconoscerà la mia integrità.
[7]Se il mio passo è andato fuori strada
e il mio cuore ha seguito i miei occhi,
se alla mia mano si è attaccata sozzura,
[8]io semini e un altro ne mangi il frutto
e siano sradicati i miei germogli.
[9]Se il mio cuore fu sedotto da una donna
e ho spiato alla porta del mio prossimo,
[10]mia moglie macini per un altro
e altri ne abusino;
[11]difatti quello è uno scandalo,
un delitto da deferire ai giudici,
[12]quello è un fuoco che divora fino alla distruzione
e avrebbe consumato tutto il mio raccolto.
[13]Se ho negato i diritti del mio schiavo
e della schiava in lite con me,
[14]che farei, quando Dio si alzerà,
e, quando farà l’inchiesta, che risponderei?
[15]Chi ha fatto me nel seno materno, non ha fatto anche lui?
Non fu lo stesso a formarci nel seno?
[16]Mai ho rifiutato quanto brama il povero,
né ho lasciato languire gli occhi della vedova;
[17]mai da solo ho mangiato il mio tozzo di pane,
senza che ne mangiasse l’orfano,
[18]poiché Dio, come un padre, mi ha allevato fin
dall’infanzia
e fin dal ventre di mia madre mi ha guidato.
Commento
Questo lungo capitolo lo possiamo chiamare l’autodifesa di Giobbe. Egli dichiara fino in fondo la sua innocenza e aspetta la risposta di Dio. Un ultimo giuramento che contiene una perla, uno dei messaggi più grandi e rivoluzionari di tutto il libro e di tutti i libri. Nelle sue ultime parole scopriamo in che cosa consista veramente per Giobbe la sua innocenza: «Se il mio cuore si lasciò sedurre da una donna altri si corichino con mia moglie […] Se ho rifiutato ai poveri quanto desideravano, mi si stacchi la scapola dalla spalla e si rompa al gomito il mio braccio. Maltrattare e non soccorrere i poveri, l’adulterio, e le molte forme di idolatria (ricchezza e astri): sono questi i reati e i delitti più gravi per Giobbe, per tutti. Ma a un certo punto Giobbe aggiunge qualcosa che a prima vista ci lascia molto perplessi, stupiti, turbati. Sembra che Giobbe alla fine della sua arringa pronunci un’ammissione di colpevolezza: «Non ho nascosto come uomo la mia colpa”. Proprio nell’ultimo atto della sua difesa, a pochi passi dal traguardo si arrende, e seguendo i consigli degli amici ammette di essere colpevole, nega la sua innocenza che era stata il solo bene che aveva salvato nel tracollo totale. È questo il senso di quelle parole? No. Giobbe qui ci sta dicendo qualcosa di diverso e di molto importante, come sua ultima parola, come un testamento. E lo vedremo domani…
Preghiamo
Preghiamo per il papa.
Festa di San Giovanni Bosco. Preghiamo per i giovani e per gli educatori. Che sia davvero una cosa del cuore.
“Dio come un padre mi ha allevato fin dall’infanzia”.
Nonostante tutto quello che Giobbe porta davanti a Dio, ne riconosce ancora la paternità. Questo mi colpisce fra le tante parole e i tanti dolori e sventure. Questa relazione con Dio continua, nonostante lo sfinimento… Mi sembra più tenace dello stesso dolore appiccicato ad ogni cellula del suo corpo!!!
Prego perché ogni essere umano non dimentichi e non abbandoni il Padre, neppure nei momenti più oscuri e pesanti dell’esistenza…
Preghiamo per Annamaria e per Lucia…
Dio come un Padre mi ha allevato fin dall’infanzia e dal seno di mia madre mi ha guidato……
Riconoscendo la sua fragilità e il suo essere peccatore ,riconosce che l’amore di Dio ,che per ora non risponde lo ha guidato….Oggi festa di S.Giovanni Bosco preghiamo per Papa per tutti gli educatori e catechisti ,per i giovani che ricevano l’annuncio del Vangelo e scoprano la loro scelta di vita ,per Annamaria e Lucia .
Una preghiera per Rina, mamma di Sr Marilla, morta questa notte nel nostro Hospice assistita dalla figlia missionaria in Brasile. Che Dio doni conforto a tutti e luce di pace a lei.