giovedì 29 giugno

di | 29 Giugno 2023

Santi Pietro e Paolo – Matteo 10,21-25

21 Il fratello darà il fratello a morte, e il padre il figlio; i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. 22 Sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato. 23 Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un’altra; perché io vi dico in verità che non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che il Figlio dell’uomo sia venuto. 24 Un discepolo non è superiore al maestro, né un servo superiore al suo signore. 25 Basti al discepolo essere come il suo maestro e al servo essere come il suo signore. Se hanno chiamato Belzebù il padrone, quanto più chiameranno così quelli di casa sua!

Commento

Siamo sempre in questa logica della missione come annuncio e invio a tutti gli uomini. e siamo sempre in questa logica di incomprensione e persecuzione. per l’apostolo la contraddizione è una sorta di statuto esistenziale. È normale che venga contestato, minacciato, ostacolato. Il credente è sotto la paterna protezione di Dio e nello stesso tempo esposto a tutte le prove. C’è sempre qualcuno che vorrebbe ridurlo al silenzio, toglierlo di mezzo. Ma lui non deve esitare a parlare con franchezza. Il credente è chiamato ad avere il coraggio di testimoniare a favore di Cristo senza guardare in faccia ad alcuno, senza mettere in conto i rischi. Del resto l’esperienza del discepolo è quella del Signore sulla croce: lì Dio si rende volontariamente impotente, impotente quanto alla forza, all’autorità, al prestigio, al successo. Solo chi è animato da una grande passione, e non cerca facili consensi o gratificazioni personali, riesce a percorrere il suo cammino nella più assoluta fedeltà, pagando qualsiasi prezzo e soprattutto confidando unicamente sul giudizio di Dio.

Preghiamo

Preghiamo per Angelo

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