Lc 17,33-37
33Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva. 34Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’unoverrà portato via e l’altro lasciato; 35due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata». [36] 37Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».
Commento
Anche questo testo è molto attuale. Non sta succedendo davvero che in quella notte due si troveranno nello stesso letto uno verrà portato via e uno lasciato? Non viviamo questo tempo dell’imprevedibile? La domanda dei discepoli è: dove Signore? Dove è questo luogo… ma il tema che ci propone Gesù è un altro. Qui viene fortemente sottolineato il dato interiore e assolutamente misterioso di questo giudizio. L’etica a cui siamo abituati – non sempre evangelica e quindi spesso piuttosto infelice – è molto impegnata a descrivere i comportamenti cui corrispondono il premio o la condanna. Qui ascoltiamo che non è possibile cogliere e definire la sorte di nessuno! Le immagini espressive dei due che sono nello stesso letto e delle due che macinano nello stesso luogo toglie ogni velleità e pretesa di poter giudicare le persone. Solo a Dio è riservato tale giudizio. Questo giudizio è sempre in riferimento alla fine. Nel tempo, a nessuno è consentito un giudizio che non sia un giudizio salvifico, cioè “per la salvezza”, un giudizio che voglia essere veramente un aiuto nella strada della salvezza. Che non sia mai un giudizio che non abbia davanti una strada buona di riscatto e di cammino positivo.
Preghiamo
Preghiamo per Bergamo
Questo mistero di sofferenza …che si riversa sull’intera umanità…Signore abbi pietà di noi ,….Preghiamo per Bergamo
La nostra precarietà ora è proprio evidente. Non c’è giudizio, non c’è ragione, è così e basta. Fino a ieri ci sentivamo forti, inattaccabili, efficienti, onnipotenti. Oggi viviamo con il senso della precarietà, del dubbio su tutto ciò che è stato in nostro vivere, fino a ieri. Oggi siamo grati perché un altro giorno ci viene regalato, un’ altra salute ci viene preservata, un’altra occasione ci viene offerta….
Per ricordarci che non siamo Dio. Così, quando disponiamo le nostre vite, i nostri progetti, le nostre relazioni, ricordiamoci che non siamo Dio, siamo solo soffi del suo amore, aliti del suo respiro vivo e per il resto, tutto è vanità….
Chissà che ogni attimo di esistenza acquisti gusto, amore, delicatezza, cura e profondità diversi!
Prego per la gente di Bergamo e per Sveva.
Condivido :siamo solo soffio del Suo Amore ,che tutto acquisti gusto ,amore ,delicatezza,cura e profondità ..Grazie !Prego per Bergamo ,in particolare ricordo Alberto ,fratello di sr Tommasina e la loro famiglia e per Sveva .
Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva.
Se il Signore non avesse vissuto queste parole, diremmo che è un fuori di testa.
Ringrazio Dio per tutte le persone che anche in questo tempo così complesso e contradditorio, hanno la voglia di amare fino a dare tempo, salute, vita. Così la vita non è perduta, ma moltiplicata nella vita che altri riceve e sviluppa.