Giovedì 24 maggio

di | 24 Maggio 2018

profeta geremia icona Ger 40,1-6                                             

1 Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore, dopo che Nabuzaradàn, capo delle guardie, lo aveva rimandato libero da Rama, avendolo preso mentre era legato con catene in mezzo a tutti i deportati di Gerusalemme e di Giuda, i quali venivano condotti in esilio a Babilonia. 2 Il capo delle guardie prese Geremia e gli disse: “Il Signore tuo Dio ha predetto questa sventura per questo luogo; 3 il Signore l’ha mandata, compiendo quanto aveva minacciato, perché voi avete peccato contro il Signore e non avete ascoltato la sua voce; perciò vi è capitata una cosa simile. 4 Ora ecco, ti sciolgo queste catene dalle mani. Se preferisci venire con me a Babilonia, vieni; io veglierò su di te. Se invece preferisci non venire con me a Babilonia, rimani. Vedi, tutta la regione sta davanti a te; va’ pure dove ti piace e ti è comodo andare. 5 Torna pure presso Godolia figlio di Achikàm, figlio di Safàn, che il re di Babilonia ha messo a capo delle città di Giuda. Rimani con lui in mezzo al popolo oppure va’ dove ti piace andare”. Il capo delle guardie gli diede provviste di cibo e un regalo e lo licenziò. 6 Allora Geremia andò in Mizpà da Godolia figlio di Achikàm, e si stabilì con lui in mezzo al popolo che era rimasto nel paese.

Commento

Il testo ci dice che “questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore”. E’ da Nabuzaradan, il capo dell’esercito del re di Babilonia, che viene a Geremia la parola del Signore. Dunque Dio attraverso questo straniero non solo mostra segni del suo stesso modo di operare, ma anche fa arrivare la Sua parola attraverso di lui.  Vengono poste davanti a Geremia varie possibilità, una volta liberato dai ceppi, e tutte sembrano buone e positive. A lui spetta la scelta di dove desidera rimanere. Geremia sembra rispondere a questa questione: ognuno fa bene, facendo ciò che ha deliberato in cuor suo, purchè  questa scelta è fatta in comunione con il Signore. Forse c’è una via, un luogo, migliore degli altri, oggi l’importante sembra essere che Geremia scelga con libertà e determinazione. Nella prima parte del libro di Geremia abbiamo visto l’importanza della sua parola: è il messaggero della Parola di Dio. Nella parte finale stiamo vedendo come sia sottolineato il suo silenzio, forse altrettanto importante. Se da una parte il suo parlare la parola di Dio è segno della sua comunione con Dio, il suo silenzio sottolinea il suo essere vicino al popolo, in mezzo a loro, partecipe della sua stessa condizione: “Il Signore ha predetto questa sventura per questo luogo; … il Signore l’ha mandata, perché VOI avete peccato contro il Signore”. VOI, non  loro soli, ma anche Geremia con loro: Geremia è visto solidale con il popolo, sebbene lui fosse stato fedele a Dio. E’ per questo che all’inizio abbiamo letto che Geremia era legato prigioniero con gli altri deportati , e alla fine leggiamo che “si stabilì in mezzo al popolo”  .

Preghiamo

Preghiamo per tutti i malati

3 pensieri su “Giovedì 24 maggio

  1. srAlida

    Nei nostri vissuti quotidiani è importante cogliere le possibilità che Dio pone sul nostro cammino,ed essere liberi e determinati nello scegliere per il bene comune preghiamo per chi governerà il nostro paese,che ci sia un governo che si adopera per il bene ,per i veri valori,per le stragi di violenza nel mondo ,….per tutti gli ammalati

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  2. . Elena

    Il Signore sa come raggiungere e toccare il nostro cuore e le nostre vite. Sa attraverso chi parlare, sa come farlo e questo spesso ci stupisce. Il Signore mette parole e silenzi nelle nostre esperienze per essere conosciuto e meditato. Lo preghiamo perché è grande, amorevole, fedele e riponiamo in Lui tutte le nostre intenzioni. Gli affidiamo chi amiamo e la vita di chi è debole, fragile e sperduto. Ricordo la mia mamma, che è tornata a casa un anno fa.

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  3. sr Rita

    Preghiamo perché la peregrinazione del Santo Papa Giovanni a Bergamo susciti progetti di pace e di solidarietà. Preghiamo per il Brasile che sta vivendo da 4 giorni la paralizzazione di tutti i trasporti in camion. La gente non trova già più carburante, il prezzo degli alimenti è quasi raddoppiato. Il nostro porto è intasato di merce che arriva con le navi e nessuno le trasporta a destinazione. Agricoltori vedono il loro lavoro buttato via e i politici non sanno trovare un accordo degno. Il Signore abbia pietà di questo paese gigante e fragile.

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