Giovedì 23 aprile

di | 22 Aprile 2015

home2Giovedì 23 aprile – 6,44-51

In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.  Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Commento

Gesù afferma che nessuno può raggiungerlo se non è attirato dal Padre. Non possiamo avvicinarci al mondo della fede senza esserne attirati dal Padre. È sua l’iniziativa, è Dio che ha piantato nel nostro cuore la nostalgia della sua presenza, l’ansia della pienezza. Rischiamo di vedere la fede come il risultato di uno sforzo: è nostra iniziativa, nostra conquista, nostro merito. Ascolto la Parola, mi metto a pregare, frequento la Messa, ma sono io a condurre il gioco. Chi fa l’esperienza di Dio, invece, ha chiarissima l’impressione che più ci si avvicina alla verità e più i giochi si ribaltono: è Dio a condurre la mia vita e la stessa fede che ho nel cuore e che cresce non è il risultato di uno sforzo ma di un abbandono, di una fiducia che si allarga. La fede, che è anzitutto adesione, coinvolgimento, non è un sottile ragionamento che conduco fino a convincermi, ma un allentare le resistenze finché mi fidi. La fede non è cognizione ma incontro. Agostino, parla dell’essere attirati da Dio con parole dense di poesia: “Ci hai fatto per te, Signore, e il nostro cuore è senza risposo finché non dimora in Te”. Gesù mette le carte in tavola: questa conoscenza questo incontro è per sempre, è eterno, là dove l’eternità non è una noiosa giornata senza fine, ma uno stato di vita finalmente vissuto in pienezza. Eternità iniziata il giorno del nostro concepimento e che cresce fino alla nuova dimensione dopo la morte.

Preghiamo

Preghiamo per i governanti dell’Europa che oggi si trovano per decidere circa il drammatico problema dell’immigrazione. Possano fare scelte sagge.

4 pensieri su “Giovedì 23 aprile

  1. Anonimo

    Nessuno viene a me se il Padre mio non lo attira. Anche Papa Francesco continua parla di evangelizzazione come azione di attrazione. Non certo noi attraiamo le persone, ma il Signore attrae noi, e in noi attrae quanti incontriamo nell’annuncio della sua amicizia. Dove vanno a finire tutte le architetture pastorali che assorbono quasi la totalità del tempo di preti, suore, agenti pastorali laici…? La calamita attrae e non lo sa. La rosa emana profumo e non lo sa. Il credente rivela Cristo e spesso non lo sa. ” Venite benedetti dal Padre mio…avevo fame e mi deste da mangiare, ero profugo e mi avete accolto…” Ma quando, Signore”?
    Ci sia data la semplice sorpresa di sentirci attratti dal Padre e , in questo stupore, diventare occasione di attrazione per quanti accostiamo.

    Rispondi
  2. suor Rita

    Nessuno viene a me se il Padre mio non lo attira. Anche Papa Francesco continua parla di evangelizzazione come azione di attrazione. Non certo noi attraiamo le persone, ma il Signore attrae noi, e in noi attrae quanti incontriamo nell’annuncio della sua amicizia. Dove vanno a finire tutte le architetture pastorali che assorbono quasi la totalità del tempo di preti, suore, agenti pastorali laici…? La calamita attrae e non lo sa. La rosa emana profumo e non lo sa. Il credente rivela Cristo e spesso non lo sa. ” Venite benedetti dal Padre mio…avevo fame e mi deste da mangiare, ero profugo e mi avete accolto…” Ma quando, Signore”?
    Ci sia data la semplice sorpresa di sentirci attratti dal Padre e , in questo stupore, diventare occasione di attrazione per quanti accostiamo.

    Rispondi
    1. Anonimo

      La fede, dice bene don Sandro, non è un merito, è un dono, che io posso nutrire, sollecitare, approfondire, rimpolpare…. Ma tutto viene da Dio, anche la volontà di vivere nella fede e di impegnarmi per qualcosa che non è sempre semplice. Ma quell’abbandono all’attrazione di Dio, quel fascino di cui parla Gesù, quella nostalgia che sentiamo per le cose meravigliose dello Spirito, vengono da lui. E’ qualcosa di circolare: tutto viene da Dio e tutto torna a Dio.
      Mi piace pensare che i nostri passi siano piccoli e con l’età e l’esperienza della vita vedo sempre più chiaramente questo movimento di insieme…. come un’orchestra che realizza una musica stupenda, ma che non ne è la creatrice, La vive, la mette in atto, ma il Compositore, quando ha creato, ha messo tutto al posto giusto e ha visto tutta la sua opera, nel suo insieme, dall’inizio alla fine..
      Gesù ci ricorda che siamo stati chiamati ad essere parte di questa grande orchestra chiamata umanità, ed il buon esito di una melodia dipende anche dal mio suonare in armonia con gli altri.
      Il Signore ci chiama ad essere parte viva e attiva della Sua armonia! Che bello…..e che grande dono ho ricevuto insieme a te, e a te, e a te ancora……insieme a ciascun essere umano….
      Prego per la saggezza di un continente che forse può muovere i passi giusti verso un’umanità alla deriva, nel Mediterraneo e soprattutto, prima, nella propria terra.
      Buona giornata a ciascuno, un sorriso, Elena

      Rispondi
  3. marpy

    In queste giornate piene di “cose da fare” l’idea di abbandonarmi, di allentare le difese, di fidarmi mi da’ sollievo. Mi lascio cullare dall’abbraccio rassicurante del Signore che mi dice: “Fidati, un passo al giorno e ce la farai…”.

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.