giovedì 22 febbraio

di | 21 Febbraio 2018

Michelangelo_Buonarroti_027Ger 9,1-15                           

1 Chi mi darà nel deserto un rifugio per viandanti? Io lascerei il mio popolo e mi allontanerei da lui, perché sono tutti adùlteri, una massa di traditori. 2 Tendono la loro lingua come un arco; la menzogna e non la verità domina nel paese. Passano da un delitto all’altro e non conoscono il Signore. 3 Ognuno si guardi dal suo amico, non fidatevi neppure del fratello, poiché ogni fratello inganna il fratello, e ogni amico va spargendo calunnie. 4 Ognuno si beffa del suo prossimo, nessuno dice la verità. Hanno abituato la lingua a dire menzogne, operano l’iniquità, incapaci di convertirsi. 5 Angheria sopra angheria, inganno su inganno; rifiutano di conoscere il Signore. 6 Perciò dice il Signore degli eserciti: “Ecco li raffinerò al crogiuolo e li saggerò; come dovrei comportarmi con il mio popolo? 7 Una saetta micidiale è la loro lingua, inganno le parole della loro bocca. Ognuno parla di pace con il prossimo, mentre nell’intimo gli ordisce un tranello 8 Non dovrei forse punirli per tali cose? Oracolo del Signore. Di un popolo come questo non dovrei vendicarmi?” 9 Sui monti alzerò gemiti e lamenti, un pianto di lutto sui pascoli della steppa, perché sono riarsi, nessuno più vi passa, né più si ode il grido del bestiame. Dagli uccelli dell’aria alle bestie tutti sono fuggiti, scomparsi. 10 “Ridurrò Gerusalemme un cumulo di rovine, rifugio di sciacalli; le città di Giuda ridurrò alla desolazione, senza abitanti” 11 Chi è tanto saggio da comprendere questo? A chi la bocca del Signore ha parlato perché lo annunzi? Perché il paese è devastato, desolato come un deserto senza passanti? 12 Ha detto il Signore: “è perché hanno abbandonato la legge che avevo loro posto innanzi e non hanno ascoltato la mia voce e non l’hanno seguita, 13 ma han seguito la caparbietà del loro cuore e i Baal, che i loro padri avevano fatto loro conoscere”. 14 Pertanto così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: “Ecco, darò loro in cibo assenzio, farò loro bere acque avvelenate; 15 li disperderò in mezzo a popoli che né loro né i loro padri hanno conosciuto e manderò dietro a loro la spada finché non li abbia sterminati”.

Commento

È strano che il Signore arrivi a pronunciare frasi così dure come quelle di oggi. Credo che più che un agito qui si può parlare di uno sfogo che non arriva a fare quello che dice. Sono un po’ tutti così gli sfoghi:  si dicono parole di fuoco e poi ci si ferma lì quasi pentiti di quanto si ha detto. E così il profeta Geremia continua ad alternare questi due momenti: lo sfogo e il rinnovo della fiducia e della speranza.  La costatazione del profeta è che la lingua degli uomini è come una saetta micidiale. Ciò stabilisce un’impressionante stato di solitudine: non ci si può fidare del fratello, non c’è verità nelle relazioni con il prossimo. Ognuno infatti è come “isolato” in sé stesso, come bene esprime il riferimento alla “lingua” per la quale ciascuno è ingannatore e ingannato. Mi sembra che il centro del problema è così definito: abbandonato a se stesso, ognuno non può che seguire “la caparbietà” del suo cuore e quindi gli idoli connessi a tale condizione di schiavitù, e tale situazione non è il fatto di una generazione o di un tempo particolare, ma è ereditata dai padri, vale a dire che caratterizza la storia delle generazioni. Da questa situazione ecco nascere lo sfogo: come dovrei comportarmi con il mio popolo?” “Non dovrei forse punirli per tali cose?” e “Di un popolo come questo non dovrei vendicarmi?” l’atto conclusivo è la costatazione che ci sarà come una dispersione del popolo incapace di rimanere unito attorno alla parola e alla legge. Ma questa dispersione non è volontà di Dio, ma conseguenza delle scelte storiche.

preghiamo

preghiamo per Davide

3 pensieri su “giovedì 22 febbraio

  1. sr Rita

    La costatazione dei molti mali dell’uomo rendono triste perfino Dio. Le relazioni sono davvero spesso compromesse da falsità, inganno, compiacenze bugiarde. In questa quaresima prendiamoci un poco di deserto per ritrovare la verità del nostro essere e liberare il bene che c’è in noi.

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  2. . Elena

    Che cosa salva l’uomo da se stesso? Aiutaci, Signore, a cercare in profondità il bene che fa evolvere, che fa salire in superficie, che libera e restituisci ciò che noi stessi togliamo e neghiamo a noi stessi. La nostra umanità , la pietà, la compassione, il perdono…. la nostra essenza migliore, il nostro essere tuoi figli.
    Affidiamo alle cure del Signore Davide, Bruna e Raffaella.

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  3. srAlida

    Con tutti i misfatti di ieri e di oggi ha ben ragione di sfogarsi anche Dio ….Il Suo sfogo è autorevole perchè trova sempre una via per farci tornare e ridonare fiducia e speranza ….
    Signore nel cammino di conversione risvegliaci al vero bene ,Tu sai cosa c’è nel cuore di ciascuno …avvolgilo della Tua luce ,della Tua misericordia e perdono .Preghiamo per Davoide Bruna,Raffaella

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