giovedì 2 marzo

di | 1 Marzo 2017

trinità Matteo 12,1-8   

 1 In quel tempo Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle. 2 Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato». 3 Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? 4 Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. 5 O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio violano il sabato e tuttavia sono senza colpa? 6 Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. 7 Se aveste compreso che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrifici, non avreste condannato persone senza colpa. 8 Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

Commento

Strano testo noi diremmo e del tutto insensato, ma questo succede tutte le volte che invece di guardare  la persona e i suoi bisogni  si guarda alla legge. E di queste cose ne capitano un sacco anche oggi. Non si tratterà di spighe di grano, ma sicuramente anche oggi ci sono un sacco di ipocrisie a tal riguardo. Non voglio fare nessun elenco, ma credo che dentro e fuori la chiesa ci sono moltissimi esempi di mancata misericordia in nome della legge.  Qui il vangelo tratta delle grandi tradizioni religiose di Israele , e in particolare il significato profondo del sabato e del riposo sabbatico. La novità imposta da Gesù alle tradizioni e alle consuetudini provoca reazioni violente da parte del mondo giudaico ed è occasione per il Signore di ampliare l’orizzonte del suo annuncio del regno. È vero, è più difficile accettare la misericordia della regola. La misericordia apre orizzonti inaspettati, la legge mi offre certezze e sicurezze, ma non permette la relazione. Gesù ricorda ai farisei e a tutti noi il versetto di Osea “misericordia io voglio e non sacrificio. Ritengo che la forza dell’affermazione “misericordia io voglio…”, sia per dire che ogni norma della Legge deve essere sempre interpretata come espressione, descrizione e incessante approfondimento dell’unica grande “norma” che spiega e giustifica tutto quello che Dio ha detto e ha fatto per il suo popolo, e cioè appunto la sua “misericordia”. Questa Parola di estremo rilievo in tutto il testo biblico esprime la fonte, la ragione e lo scopo di tutto: “l’Amore di Dio”, che è fonte, guida e fine di tutta la creazione e di tutta la storia. Ritengo quindi che qui il Signore si ponga nella prospettiva che chiarirà pienamente quando dirà che tutti i comandamenti si raccolgono nell’unico e duplice comandamento dell’Amore. Una prospettiva decisamente lontana dal legalismo.

 Preghiamo

Preghiamo per quelle famiglie che si trovano in affanno .

3 pensieri su “giovedì 2 marzo

  1. sr Rita

    La misericordia di cui parlala Parola è davvero il senso anche della quaresima iniziata oggi. Convertitevi e credete al Vangelo. E’ entrare nella mentalità del Signore, è avere viscere di misericordia, è dare il primato all’uomo, è comprendere che la legge è solo un pedagogo e non i fine della vita dell’uomo. Preghiamo perché questo sia per noi e per tutti un tempo di libertà vera e misericordiosa.

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  2. Elena

    Ieri sera, dopo un’ intensa giornata di lavoro e si incontri con alcune famiglie, il mio superiore mi ha ricordato che ci sono limiti e confini temporali nei quali rimanere proprio nella relazione scuola-famiglia. E ha bandito una mia proposta.Altrimenti scattano i confronti, si creano precedenti e la scuola offre già molte occasioni e bla bla bla. Non volevo cambiare nessuna legge, solo renderla più elastica per consentire alle persone che lo chiedono, perché ne hanno bisogno, e anche a me stessa, un tempo più umano per l’incontro e la conoscenza. No, la legge è stata già impostata e funziona così com’è. Mi sono sentita triste, perché questo è un esempio di “uomo per la legge” e non “legge per l’uomo. Misericordia…. Prego per coloro che, pur assolvendo bene il loro compito, restano ingabbiati in rigidità senza lasciare aperture al bisogno, al nuovo, alla creatività di ogni relazione, che sicuramente va gestita con criterio e responsabilità, ma anche con umanità!

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  3. sr Alida

    Misericordia voglio ….La legge offre certezze ,sicurezze ,ma non crea relazione ,la misericordia ,apre orizzonti inaspettati ,perchè sotto un ‘unica legge della misericordia e dell’amore .
    Dando primato all’uomo ,alla persona …Criterio ,responsabilità ,umanità….Mi unisco alla preghiera per questi vostri pensieri e intenzioni . ,per una vera quaresima ..

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