Al largo di Crotone l’ennesima tragedia del mare. E adesso? Per chi pensava di aver risolto tutto con la legge che in pratica blocca le ong si sbaglia di grosso. Ecco i numeri: dall’inizio dell’anno sono arrivati in Italia 14.114 migranti, nello stesso periodo del 2022 erano 5345. Di questi solo 885 raccolti dalle navi delle ong nel 2023.L’ultima tragedia in mare parla per il momento di 80 morti. Se non è un’ operazione ideologica quella di bloccare le navi delle ong ditemi voi che cosa è. Ecco due testimonianze: Per Francesco Creazzo di Sos Mediterranée “la prassi assurda di assegnare i porti a centinaia se non migliaia di chilometri di distanza. Se il porto assegnato ‘senza ritardo fosse in Calabria o in Sicilia non ci sarebbe alcun problema; anzi, sarebbe auspicabile. Invece le Ong sono obbligate a trascorrere buona parte del tempo in mare navigando verso porti sempre più lontani, come Ancona, Livorno, addirittura La Spezia. Un tempo che invece era prima impiegato per approdare in porti decisamente più vicini per poi tornare al più presto operativi”. Il nuovo provvedimento stabilisce infatti che le organizzazioni non governative devono raccogliere “le intenzioni dei migranti di richiedere la protezione internazionale”, domandare alle autorità “l’assegnazione del porto di sbarco” e in seguito “raggiungerlo senza ritardi, per completare il soccorso”. Inoltre “si deve fare in modo che le operazioni non aggravino le situazioni di pericolo a bordo e non impediscano il raggiungimento del porto di sbarco”. E poi monsignor Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della Commissione Cei per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes, afferma: “Mentre i rami del Parlamento approvano un urgente e straordinario decreto per regolare i flussi migratori, che di urgente e straordinario ha solo l’ennesima operazione ideologica, indebolendo in realtà le azioni di salvataggio in mare delle navi Ong, un barcone spezzato dalla burrasca della notte, che portava almeno 150 migranti, si è inabissato nel Mediterraneo, al largo delle coste calabre crotonesi”. “Un nuovo drammatico segnale sulla disperazione di chi si mette in fuga da situazioni disumane di sfruttamento, violenza, miseria e di chi è indifferente politicamente a questo dramma. Un nuovo drammatico segnale che indebolisce la Democrazia, perché indebolisce la tutela dei diritti umani: dal diritto alla vita al diritto di migrare, al diritto di protezione internazionale. E adesso? Almeno smettiamo di fare gli ipocriti e di pensare che tutto si risolva con dei decreti speciali che bloccano tutto.