martedì 28 febbraio

di | 27 Febbraio 2023

Esodo 26,1-37

 Quanto alla Dimora, la farai con dieci teli di bisso ritorto, di porpora viola, di porpora rossa e di scarlatto. Vi farai figure di cherubini, lavoro d’artista. 2 Lunghezza di un telo: ventotto cubiti; larghezza: quattro cubiti per un telo; la stessa dimensione per tutti i teli. 3 Cinque teli saranno uniti l’uno all’altro e anche gli altri cinque saranno uniti l’uno all’altro. 4 Farai cordoni di porpora viola sull’orlo del primo telo all’estremità della sutura; così farai sull’orlo del telo estremo nella seconda sutura. 5 Farai cinquanta cordoni al primo telo e farai cinquanta cordoni all’estremità della seconda sutura: i cordoni corrisponderanno l’uno all’altro. 6 Farai cinquanta fibbie d’oro e unirai i teli l’uno all’altro mediante le fibbie, così il tutto formerà una sola Dimora. 7 Farai poi teli di pelo di capra per costituire la tenda al di sopra della Dimora. Ne farai undici teli. 8 Lunghezza di un telo: trenta cubiti; larghezza: quattro cubiti per un telo. La stessa dimensione per gli undici teli. 9 Unirai insieme cinque teli a parte e sei teli a parte. Piegherai indietro il sesto telo raddoppiandolo sulla parte anteriore della tenda. 10 Farai cinquanta cordoni sull’orlo del primo telo, che è all’estremità della sutura, e cinquanta cordoni sull’orlo del telo della seconda sutura. 11 Farai cinquanta fibbie di rame, introdurrai le fibbie nei cordoni e unirai insieme la tenda; così essa formerà un tutto unico. 12 La parte che pende in eccedenza nei teli della tenda, la metà cioè di un telo che sopravanza, penderà sulla parte posteriore della Dimora. 13 Il cubito in eccedenza da una parte, come il cubito in eccedenza dall’altra parte, nel senso della lunghezza dei teli della tenda, ricadranno sui due lati della Dimora per coprirla da una parte e dall’altra. 14 Farai poi per la tenda una copertura di pelli di montone tinte di rosso e al di sopra una copertura di pelli di tasso.
15 Poi farai per la Dimora le assi di legno di acacia, da porsi verticali. 16 Dieci cubiti la lunghezza di un’asse e un cubito e mezzo la larghezza. 17 Ogni asse avrà due sostegni, congiunti l’uno all’altro da un rinforzo. Così farai per tutte le assi della Dimora. 18 Farai dunque le assi per la Dimora: venti assi sul lato verso il mezzogiorno, a sud. 19 Farai anche quaranta basi d’argento sotto le venti assi, due basi sotto un’asse, per i suoi due sostegni e due basi sotto l’altra asse per i suoi sostegni. 20 Per il secondo lato della Dimora, verso il settentrione, venti assi, 21 come anche le loro quaranta basi d’argento, due basi sotto un’asse e due basi sotto l’altra asse. 22 Per la parte posteriore della Dimora, verso occidente, farai sei assi. 23 Farai inoltre due assi per gli angoli della Dimora sulla parte posteriore. 24 Esse saranno formate ciascuna da due pezzi uguali abbinati e perfettamente congiunti dal basso fino alla cima, all’altezza del primo anello. Così sarà per ambedue: esse formeranno i due angoli. 25 Vi saranno dunque otto assi con le loro basi d’argento: sedici basi, due basi sotto un’asse e due basi sotto l’altra asse. 26 Farai inoltre traverse di legno di acacia: cinque per le assi di un lato della Dimora 27 e cinque traverse per le assi dell’altro lato della Dimora e cinque traverse per le assi della parte posteriore, verso occidente. 28 La traversa mediana, a mezza altezza delle assi, le attraverserà da una estremità all’altra. 29 Rivestirai d’oro le assi, farai in oro i loro anelli, che serviranno per inserire le traverse, e rivestirai d’oro anche le traverse. 30 Costruirai la Dimora nel modo che ti è stato mostrato sul monte.
31 Farai il velo di porpora viola, di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto. Lo si farà con figure di cherubini, lavoro di disegnatore. 32 Lo appenderai a quattro colonne di acacia, rivestite d’oro, con uncini d’oro e poggiate su quattro basi d’argento.
33 Collocherai il velo sotto le fibbie e là, nell’interno oltre il velo, introdurrai l’arca della Testimonianza. Il velo sarà per voi la separazione tra il Santo e il Santo dei santi. 34 Porrai il coperchio sull’arca della Testimonianza nel Santo dei santi.
35 Collocherai la tavola fuori del velo e il candelabro di fronte alla tavola sul lato meridionale della Dimora; collocherai la tavola sul lato settentrionale. 36 Poi farai una cortina all’ingresso della tenda, di porpora viola e di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto, lavoro di ricamatore. 37 Farai per la cortina cinque colonne di acacia e le rivestirai d’oro. I loro uncini saranno d’oro e fonderai per esse cinque basi di rame.

Commento

Ancora un capitolo intero di norme. E di norme che riguardano ancora il culto. Abbiamo a che fare con la Dimora, con il tabernacolo. Di che cosa si tratta? Si tratta della dimora dove si dice che abitava la divinità. Era la presenza di Dio visibile in mezzo al popolo durante il cammino nel deserto. La dimora o tabernacolo era smontabile e trasportabile. E così ad ogni tappa del cammino nel deserto veniva smontata e rimontata nella tappa successiva. Aveva delle misure precise, degli arredi precisi; quando il popolo si stabilì nella terra promessa sostituì questa dimora instabile e pellegrinate con una dimora stabile proprio dentro il tempio di Gerusalemme. In quella dimora nel tempio nessuno poteva entrare se non il sommo sacerdote una volta l’anno. Era coperta da veli. Sono gli stessi veli che al momento della morte di Gesù si squarciarono. Il testo dice che il velo del tempio si squarciò. Il significato di questo strappo sta a dire che ora la realtà di Dio non è più nascosta e accessibile solo al sommo sacerdote, ma tutti, guardando la croce, possono vedere la realtà di Dio che è l’uomo della croce. Nel cammino nel deserto questa dimora assume la forma di una tenda dei nomadi del deserto. Si distingueva dalle altre tende per via della forma, dei manufatti e di tutti gli arredi di cui era dotata. Nel campo in mezzo al deserto il popolo distingueva subito questa tenda, distingueva la dimora di Dio che camminava con il popolo.

Preghiamo

Preghiamo per Claudio

2 pensieri su “martedì 28 febbraio

  1. Elena

    Abbiamo bisogno di vedere per credere, quasi sempre. Abbiamo bisogno di un punto di riferimento, sempre. Sapere che Dio cammina col popolo, presente e punto di riferimento. Sapere dove concentrare la propria preghiera, lo sguardo e riunircisi intorno. Non servono forse a questo i luoghi di culto?

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  2. srAlida

    Penso che per ricordare tutti quei particolari descritti o aveva gran memoria o ci fosse già il notes…. Dimora, dimorare sono le due parole che risuonano in me, rimanere in quei particolari gesti d’amore, per cui riusciamo ad amare e lasciarci amare. Una preghiera per Claudio.

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