domenica 7 marzo

di | 6 Marzo 2021

3 domenica di quaresima

Dal Vangelo secondo Giovanni

Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo

Commento

Di questo testo ci soffermiamo troppe volte sul fatto che Gesù si è arrabbiato quasi a giustificare le nostre arrabbiature. Ma non è questo il contenuto principale del testo. «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». È  questo il segno per eccellenza che autorizza il Signore nella sua persona, come Messia e Redentore, a scacciare i venditori e difendere con zelo la santità della “Casa” del Padre celeste e la santità di noi suoi figli e fratelli salvati. Egli, precisa l’evangelista, “parlava del tempio del suo corpo”, del vero sacrario di Dio, incarnato nella nostra umanità, “distrutto” e riedificato nel sacrificio della Croce. Di conseguenza la “casa” del Signore è e deve essere santa e restare casa di preghiera e non luogo di mercato. In virtù di quel Corpo immolato, diventato pane di vita e bevanda di salvezza, nascono i figli nuovi rigenerati e redenti, tutti noi credenti. In virtù di quella divina presenza in noi, diventiamo “tempio” anche noi perché portatori, custodi e testimoni del Risorto. È bello pensare, verificare e credere che dentro di noi, resi templi, dentro di noi santificati dallo Spirito e redenti dalla Croce, dentro le nostre chiese, rese luogo di culto per la presenza di Dio e in tutti noi radunati nel Suo nome, risuona incessante la preghiera, la lode, il canto. Così diamo il vero culto a Dio, siamo santificati e santifichiamo nella carità e nella fede. È urgente e doveroso in questa domenica di quaresima il richiamo innanzitutto al rispetto dovuto al nostro corpo, tempio dello Spirito, ma anche a quello dovuto alle nostre chiese, casa di Dio.

Preghiamo

Preghiamo per Giuseppe.

Un pensiero su “domenica 7 marzo

  1. sr Alida

    E’ bello pensare e credere che il nostro cuore è il tempio di cui parla Gesù anche se dobbiamo rispetto e silenzio al tempio come luogo(chiesa)…..Questo ci aiuti a rendere sacra la nostra vita ,nella sua precarietà,e bellezza ….non alla superficie che pensa a possedere per vani motivi …ma a rimanere in Colui che salva la nostra vita ….ed abita il nostro cuore ,il cuore di ciascuno,al di là di ogni apparenza ,e pregiudizio ,Egli sà come rifarci in ogni situazione basta che noi lo vogliamo… Prego per Giuseppe per il viaggio del Papa ,,per Renata ,per la famiglia Bay….per le persone che portiamo in cuore .

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