domenica 29 luglio

di | 28 Luglio 2018

I discepoli di Emmaus – Arcabas

16 domenica T. Ordinario – Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.

Commento

È un miracolo che rischia di essere frainteso, rischia di mettere in evidenza la forza di Dio che moltiplica il pane. Ma non è questo il problema vero. Più che un miracolo è un segno, cioè un segnale decisivo per capire Gesù: Lui ha pane per tutti, lui fa’ vivere! Cinquemila uomini sul monte, un ragazzo, che ha pani d’orzo, il pane nuovo, fatto con il primo cereale che matura. Un giovane uomo, nuovo anche nella sua generosità. Nessuno gli chiede nulla e lui mette tutto a disposizione; è poca cosa ma è tutto ciò che ha. Ed ecco che per una misteriosa regola divina quando il mio pane diventa il nostro pane, si moltiplica. C’è tanto di quel pane sulla terra, tanto di quel cibo, che a non sprecarlo e a condividerlo basterebbe per tutti. E invece tutti ad accumulare e nessuno a distribuire! Perché manca il lievito evangelico. Alla tavola dell’umanità il cristianesimo non assicura maggiori beni economici, ma un lievito di generosità e di condivisione, come promessa e progetto di giustizia per i poveri. Il Vangelo non punta a realizzare una moltiplicazione di beni materiali, ma a dare un senso a quei beni: essi sono sacramenti di gioia e comunione. Giovanni riassume l’agire di Gesù in tre verbi: «Prese il pane, rese grazie e distribuì». Tre verbi che, se li adottiamo, possono fare di ogni vita un Vangelo: accogliere, rendere grazie, donare. Noi non siamo i padroni delle cose, le accogliamo in dono e in prestito. L’aria, l’acqua, la terra, il pane, tutto quello che ci circonda non è nostro, sono “fratelli e sorelle minori” da custodire. Il Vangelo non parla di moltiplicazione, ma di distribuzione, di un pane che non finisce, perché c’è generosità.

Preghiamo

Preghiamo per chi non ha pane

3 pensieri su “domenica 29 luglio

  1. srAlida

    Con poco il Signore ,per di più con il nostro poco Gesù compie meraviglie-
    Questo poco per contribuire a rendere il mondo migliore….Aiutaci,Signore ad essere dono,
    a condividere ciò che siamo e abbiamo …Mi unisco alla preghiera per chi non ha pane e alle intenzioni di ciascuno .

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  2. sr Rita

    Gesù si accorge della fame della folla. Provoca i discepoli chiedendo dove si potrebbe trovare il pane per tutti. E la provocazione trova la risposta ovvia: non basterebbero 200 denari….
    Ma Gesù sa quello che farà, non solo con l’avvenimento miracoloso del momento, ma quello che farà durante la Santa Cena, prima della sua morte. Dare cibo, sollecitare condivisone, dare se stessi come cibo…Un itinerario che Gesù ha fatto e che è sentiero aperto per tutti i discepoli. Preghiamo per chi ha fame e per chi si trasforma in pane nella libertà della propria piccolezza.

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  3. . Elena

    Nel leggere, nell’ascoltare la Parola di oggi, sento un forte flusso di circolarità, il poco, distribuito, diventa molto, anzi moltissimo,basta per tutti, ne avanza addirittura, ma nulla si specherà di quanto è stato dato a ciascuno. Se guardiamo davvero dentro le nostre vite, non possiamo non ringraziare la Provvidenza, che ci ha regalato tanto affinché lo condividessimo con gli altri. È un miracolo quotidiano ciò che ciascuno porta nel proprio piccolo e che diventa nutrimento per tutti. Fa che possiamo e che scegliamo di essere pane nuovo ogni giorno, per le necessità di ciascuno e…. la cosa più bella è che ci si sente davvero tanto più ricchi, quanto più si condivide…. E già questo è un dono grandissimo e meraviglioso, è comunione!
    Prego con voi per chi non ha pane, non ha cure, non ha amore.

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