5 Domenica di Pasqua – Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
Commento
Per Sette volte in quattro versi Gesù insiste nel dirci che dobbiamo rimanere in lui. Il perché è semplice e decisivo: “Senza di me non potete fare nulla”. Non dice che faremmo male o a metà le cose, ma proprio che non faremmo nulla. Questa è la verità della nostra vita. Da soli siamo invincibilmente sterili di tutto. Noi siamo i tralci, lui è la vite. Per questo è vitale rimanere attaccati a lui. L’esistenza cristiana è Gesù. In lui ha origine, sviluppo e compimento ogni missione affidata ai discepoli. L’immagine della vite e dei tralci è propria di Giovanni. Si tratta del nostro rapporto con Gesù. C’è l’opera di Dio in noi. La vita dell’uomo è nelle mani di Dio, che è il Padre vignaiolo, che la visita, ne pota i tralci e che, infine, è dono di Dio. Tutta l’etica è in questo verbo: rimanere. Questa è la vera e sola responsabilità morale dell’uomo: l’accoglienza, la risposta e la speranza stanno tutte nel rimanere noi in Lui come Lui è in noi. Se si rimane in Lui, tutto è possibile: “Quello che volete, chiedetelo”. La preghiera non è più un mezzo per costringere Dio a noi, ma dice la nostra assimilazione alla volontà di Dio perché penseremo con le sue parole e chiederemo dentro la sua volontà. È pura gioia vedere e desiderare ogni cosa nella luce di Dio.
Preghiamo
Preghiamo per don Massimo Peracchi che parte missionario a Cuba
Bello questo ” RIMANERE ripetuto ..non ci sembri così difficile perchè la nostra vita è nelle mani Dio “Signore Tu che sei la vera vite ,aiutaci a non guardare solo ai tralci….Mi unisco alla preghiera per don Massimo Peracchi
Dalla relazione con la vite dipende la vita stessa dei tralci, oltre che i frutti. Mantienici uniti a te, Signore, così che viviamo e che dalla nostra vita in te nascano frutti buoni. Preghiamo per Don massimo e per la nostra Madre Generale che viaggia per il Congo.
Rimanere, scegliere di far passare attraverso le nostre vite la Tua linfa, Signore ci rende capaci di dare mto frutto, frutto buono. E il chiedere, diventa un chiedere buono per il bene delle persone che incontriamo, così che arrivino altri frutti e miracoli di vita! Tutto attraverso Te, Gesù, vita vera e vera vite! In Te la nostra esistenza trova compimento e bellezza , pienezza e ogni significato. Grazie perché ci nutri e nutri ogni nostro gesto di Te!
Mi unisco alle comuni preghiere per don Massimo , per la Madre Generale e prego per Miriam, mia nipote, che oggi compie gli anni.