Domenica 29 aprile

di | 28 Aprile 2018

home25 Domenica di Pasqua – Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

Commento

Per Sette volte in quattro versi Gesù insiste nel dirci che dobbiamo rimanere in lui. Il perché è semplice e decisivo: “Senza di me non potete fare nulla”. Non dice che faremmo male o a metà le cose, ma proprio che non faremmo nulla. Questa è la verità della nostra vita. Da soli siamo invincibilmente sterili di tutto. Noi siamo i tralci, lui è la vite. Per questo è vitale rimanere attaccati a lui. L’esistenza cristiana è Gesù. In lui ha origine, sviluppo e compimento ogni missione affidata ai discepoli.   L’immagine della vite e dei tralci è propria di Giovanni. Si tratta del nostro rapporto con Gesù. C’è l’opera di Dio in noi. La vita dell’uomo è nelle mani di Dio, che è il Padre vignaiolo, che la visita, ne pota i tralci e che, infine, è dono di Dio. Tutta l’etica è in questo verbo: rimanere. Questa è la vera e sola responsabilità morale dell’uomo: l’accoglienza, la risposta e la speranza stanno tutte nel rimanere noi in Lui come Lui è in noi. Se si rimane in Lui, tutto è possibile: “Quello che volete, chiedetelo”. La preghiera non è più un mezzo per costringere Dio a noi, ma dice la nostra assimilazione alla volontà di Dio perché penseremo con le sue parole e chiederemo dentro la sua volontà. È pura gioia vedere e desiderare ogni cosa nella luce di Dio.

Preghiamo

Preghiamo per don Massimo Peracchi che parte missionario a Cuba

3 pensieri su “Domenica 29 aprile

  1. srAlida

    Bello questo ” RIMANERE ripetuto ..non ci sembri così difficile perchè la nostra vita è nelle mani Dio “Signore Tu che sei la vera vite ,aiutaci a non guardare solo ai tralci….Mi unisco alla preghiera per don Massimo Peracchi

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  2. sr Rita

    Dalla relazione con la vite dipende la vita stessa dei tralci, oltre che i frutti. Mantienici uniti a te, Signore, così che viviamo e che dalla nostra vita in te nascano frutti buoni. Preghiamo per Don massimo e per la nostra Madre Generale che viaggia per il Congo.

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  3. . Elena

    Rimanere, scegliere di far passare attraverso le nostre vite la Tua linfa, Signore ci rende capaci di dare mto frutto, frutto buono. E il chiedere, diventa un chiedere buono per il bene delle persone che incontriamo, così che arrivino altri frutti e miracoli di vita! Tutto attraverso Te, Gesù, vita vera e vera vite! In Te la nostra esistenza trova compimento e bellezza , pienezza e ogni significato. Grazie perché ci nutri e nutri ogni nostro gesto di Te!
    Mi unisco alle comuni preghiere per don Massimo , per la Madre Generale e prego per Miriam, mia nipote, che oggi compie gli anni.

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