domenica 20 novembre

di | 19 Novembre 2016

 

 34 domenica T. Ordinario – Cristo re dell’universo

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei». Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

Commento

Gesù si presenta a noi nella veste di re. È vero che la chiesa ha celebrato nei tempi passati questa solennità pensando anche alla regalità mondana di Gesù e alla regalità della chiesa stessa, quasi pensando che la signoria di Dio fosse il dominio di Dio. Mi pare che oggi le cose stanno cambiando. Il vangelo di oggi dice bene cosa significa questa regalità. La prima parola che ci aiuta a capire è «Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno»; essa indica una regalità che è un percorso di misericordia e chiede di sospendere ogni giudizio sulla storia degli uomini.  Attraverso il perdono chiediamo a Dio che  l’uomo possa salvare la propria vita.La seconda parola è rivolta al ladrone pentito: «Oggi sarai con me nel paradiso». Questa parola indica che mai dobbiamo disperare dell’uomo: le più incomprensibili strade di peccato possono condurre all’istante della liberazione finale. Il ladro ha incontrato Cristo compiendo i suoi misfatti, come l’adultera ha ottenuto il perdono sbagliando nell’impostazione del suo amore. Queste due parole rivelano le qualità essenziali di questo regno, il regno di Gesù, che non è di questo mondo violento. Comprensione e rispetto per gli errori dell’ignoranza umana, sospensione di ogni forma di giudizio e di condanna per le esperienze dolorose del male che ogni figlio dell’uomo può compiere.

Preghiamo

Preghiamo per la chiesa possa testimoniare il regno di Dio come perdono e salvezza

3 pensieri su “domenica 20 novembre

  1. sr.Alida

    Ricordati di me…OGGI sarai con me !..La nostra storia :respingimenti alle frontiere ,muri ,conflitti .divisioni ,esclusioni ..non solo alle frontiere ,anche piu’ vicino a noi ..E le braccia del Re.-Crocifisso ,che restano spalancate per sempre ,in Lui nulla è perduto …sospende ogni giudizio ,e può rigenerare le piu’ incomprensibili strade di peccato .Se scelto come compagno di viaggio anche nel quotidiano “ricordati di me ,…..delle mie cadute ,del mio peccato …possiamo sentirci ripetere Oggi ,sono con te. In previsione del sempre futuro .Prego con voi perchè la Chiesa ,sia davvero segno di perdono e salvezza ..

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  2. sr Rita

    Regnare è servire, è dare la vita fino alla fine. Oggi sarai con me in Paradiso. ogni nostro oggi è l’ora per entrare nella comunione con Gesù=paradiso Nessuna situazione può impedirci di fare questo Il condannato non era nella situazione migliore per affidarsi a Gesù, ma lo ha fatto.Preghiamo affinché ci lasciamo “sottomettere” alla Signoria di Dio.

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  3. Elena

    Penso alla regalità di questo Gesù che pur morente, salva con una parola di perdono e di speranza. E penso sempre alle parole” Il mio regno non è di questo mondo”….
    Possiamo anche noi vivere in un mondo ” altro”….Preghiamo per chi scopre, anche alla fine del proprio cammino, la grande misericordia del perdono e dell’amore di Dio….

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