Ascensione del Signore – Marco 16,15-18
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
Commento
Non conosco altre religioni che propongono nel loro pensiero così tanti esodi, così tanti cammini, come la religione Cristiana. Il cammino dell’esodo del vecchio testamento, il cammino di Gesù sulle strade di Palestina, il cammino della Pasqua. Ed ora il doppio cammino della solennità dell’ascensione di Gesù. Il primo cammino quello di Gesù stesso che arriva al cuore di Dio suo Padre in una definitiva e ultima comunione con lui. (credo possa essere questo il senso della salita al cielo). E poi vi è il secondo esodo quello degli apostoli che vanno in tutto il mondo. La festa di oggi allora ci lascia due strade. La prima quella verso Dio, verso l’intimità con lui, verso l’incontro con chi è la pienezza della nostra vita. Il secondo verso il mondo intero con la sola forza della parola, che ha in se il potere fragile dell’annuncio che diventa credibile grazie alla vita stessa dell’uomo, di ogni credente. Il cosmo allora è come raffigurato pienamente qui dell’ascensione. Quello piccolo, intimo, del cuore a cuore. Quello infinito dell’universo, del creato che riceve la parola. Percorsi infiniti ci attendono, percorsi dal sapore di speranza e di coraggio. Da oggi tocca a noi camminare sulle strade del mondo sapendo che Gesù è con noi fino alla fine dei giorni
Preghiamo
Preghiamo per la suor Giusy che oggi è ripartita per la sua missione in Bolivia, nella città di Potosi
“…mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i gesti che la accompagnavano”.
La presenza di Dio….La presenza di un Dio che è in opere e parole, che è insito in ogni cosa bella, in ogni cosa che esprime amore e tenerezza….
Come sentirsi soli in una tale intimità? con una tale , impalpabile presenza?
Ricordo ed affido a Signore Sr Giusy e la sua missione, che possa essere strumento ed una di quelle opere stupende di amore e tenerezza di cui sopra.
Un sorriso e una serena domenica a ciascuno!
Elena
Le prime parole del Vangelo di oggi – che non sono state qui riportate – sono di Gesù:” Non allontanatevi da Gerusalemme fino a quando non si realizzerà la promessa del Padre”. E questa promessa è la venuta dello Spirito Santo che ricorderemo Domenica nella Pentecoste. Mi colpisce il fatto che Gesù dica: Rimanete in Gerusalemme. Aspettare la Promessa nel luogo in cui i discepoli hanno vissuto momenti di terrore, di tristezza con la passione e morte di Gesù….non è facile. Qualcuno di loro si era già allontanato…per paura, per delusione. Adesso, proprio lì, arriverà il compimento di quanto Gesù aveva promesso. Prego affinché ciascuno – Sr Giusy compresa- possiamo vivere nella nostra piccola Gerusalemme quotidiana l’attesa del compiersi della Promessa per noi. Le due dimensioni di esodo ricordate da Don Sandro sono proprio la strada giusta per questa attesa promettente. Buona Ascensione interiore a tutti.