domenica delle palme – Lc 19,28-40
In quel tempo, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme. Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto degli Ulivi, inviò due discepoli dicendo: «Andate nel villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale non è mai salito nessuno. Slegatelo e conducetelo qui. E se qualcuno vi domanda: “Perché lo slegate?”, risponderete così: “Il Signore ne ha bisogno”». Gli inviati andarono e trovarono come aveva loro detto. Mentre slegavano il puledro, i proprietari dissero loro: «Perché slegate il puledro?». Essi risposero: «Il Signore ne ha bisogno». Lo condussero allora da Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù. Mentre egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada. Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, pieni di gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo:
«Benedetto colui che viene,
il re, nel nome del Signore.
Pace in cielo
e gloria nel più alto dei cieli!».
Alcuni farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli». Ma egli rispose: «Io vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre».
Commento
Inizia la settimana Santa con il rito delle palme e la lettura della passione di Gesù. Prendo come spunto questo versetto: «Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli. Sono le stesse parole pronunciate dagli angeli la notte di natale. Mai come quest’anno queste parole sono attuali a causa della guerra in ucraina e in tutto il mondo. È una preghiera, un invocazione, un canto innalzato a Dio, perchè possa indicarci la via della pace, ma è anche un invocazione a tutti gli uomini e lo donne di buona volontà perché possano costruire la pace a cominciare dal più prossimo a noi, dal nostro vicino. La domenica delle Palme per noi cristiani è la domenica del perdono, della riconciliazione e del superamento dei conflitti e divisioni. La liturgia oggi ci fa celebrare due momenti strettamente congiunti l’uno all’altro della vita di Gesù. Il primo ci ricorda il suo ingresso solenne e festoso in Gerusalemme accolto dalla gente semplice e buona, come Messia e liberatore. Il secondo ci rimanda alla prossima ed imminente Pasqua che Gesù celebrerà in modo definitivo attraverso il suo sacrificio sulla croce per la salvezza dell’umanità. Non possiamo tacere il grido di pace che oggi anche attraverso lo scambio del ramoscello d’ulivo benedetto ci porta a riflettere più di ieri sulla guerra e sulla pace. la pace e il perdono sono la via per una nuova fraternità universale.
Preghiamo
Preghiamo per la pace
Prego con voi per la pace, in questa domenica che la richiama a gran voce. Affido al Signore tutta la nostra incapacità di essere persone di pace nelle piccole e nelle grandi cose. Possa Lui, che fa bene tutte le cose, ricavare qualcosa di buono dalla buona volontà di ciascuno.
Farò la Pasqua anche da te mi ripete il Signore, che sia per ciascuno questa Parola un seguirlo nel cammino della croce, della salvezza per ciascuno e ci aiuti a vivere e costruire la pace nel quotidiano.