Oggi la giornata è andata di corsa, anzi troppo di corsa. Ho fatto quasi tutto ma rincorrendo il tempo. Non avevo altre possibilità per mettere insieme il tutto. Prendo un pezzo alla volta delle cose che devo fare, le guardo e poi cerco un modo per realizzarle. Il problema è quando si accumulano due tre o più cose insieme, lì non ci capisco più niente. Il tema è che non sempre mi cerco troppe cose insieme, arrivano da sole e a quel punto tutto si ingarbuglia e per districare la matassa della confusione non è facile, anzi, a volte impossibile. Guardo la natura ha un suo ritmo regolare: le stagioni, la notte e il giorno, il tempo della semina, della crescita e del raccolto e il tempo del riposo. Forse siamo riusciti a stravolgere anche i tempi regolari e generativi della natura. Vogliamo seminare fuori stagione, vogliamo raccogliere fuori stagione e il concetto del riposo della terra non esiste quasi più. tutto segnato dalla logica pretesa produttiva e quindi dalla corsa veloce, rapida alla conquista dei piccoli pezzi di terra. Mi domando se è possibile oggi tornare a pensare ad un ritmo naturale, scandito dal sole e dalla luna e dalle stelle. Non so se è possibile, ma credo che qualche sforzo in quella direzione lo dobbiamo fare. Riprendere il ritmo naturale della terra è salutare anche per riprendere quel ritmo naturale della mia vita. intanto che scrivo queste righe devo fare uno sforzo micidiale per non alzarmi e fare un’altra cosa, per non farmi prendere da un altro pensiero. Esiste una sobrietà della vita , ma anche una sobrietà dello spirito che mi chiede di fermarmi, di sostare, di correre secondo i tempi della mia anima, del mio cuore. Devo pensare a come vivere una sobrietà dello spirito, per raggiungere la sobrietà della mia vita quotidiana.