cronaca quotidiana

di | 21 Febbraio 2024

Questo accenno di cronaca quotidiana ritengo essere abbastanza simile alla cronaca quotidiana di tante famiglie. Con questo racconto posso dire di sentirmi vicino ai tanti che ogni giorno cercano di tenere in piedi famiglie intere. Forse questo è un discorso più o meno di sobrietà quotidiana. Si parte dal mattino quando si apre la porta di casa qui a Rosciano e arrivano ragazzi, educatori, volontari. Come in ogni casa che si rispetti l’adulto è in genere puntuale, i ragazzi non sempre. Giri di macchina per andare a recuperali visto che qui da noi il servizio pubblico non arriva. Poi ci si organizza, i lavori, gli incarichi, chi fa da mangiare, chi va a fare la spesa, chi pulisce. Arriva qualcuno per un incontro, poi arriva qualcuno e ci saluta e si offre il caffè. La porta di casa è sempre aperta allora meglio spegnere il riscaldamento. Sempre aperta perché ci dimentichiamo di chiuderla, come quella di spegnere la luce. Arriva chi fa i conti. Si siede e comincia a lavorare anche lei. Togli le scarpe sporche per entrare in casa, lavati le mani, se bevi l’acqua risciacqua il bicchiere. E alla fine della mattinata c’è il lavandino pieno di tazzine del caffè e di bicchieri. Cronaca quotidiana di una giornata normale. Si fanno le riunioni e si decidono le regole, e poi si fanno i cartelli da esporre in bacheca. Il giorno dopo e il giorno dopo ancora siamo al punto di partenza. E allora nella cronaca quotidiana ecco la grande intuizione: questi ragazzi sono proprio disordinati e non capiscono quello che devono fare; come faranno ad andare al lavoro? la raccolta degli strumenti di lavoro al termine della giornata è una lotteria. I più gettonati per essere lasciati in giro dappertutto sono i guanti da lavoro. E sì che spendiamo anche i soldi per far fare i corsi sulla sicurezza. E poi c’è il gatto faraone che staziona per casa, ma quando c’è troppa gente se ne va a fare il suo giro. Cronaca quotidiana di un disastro annunciato? Non credo… cronaca quotidiana di una vita normale. Chi entra per un’ora in casa dice che il posto è una meraviglia, chi si ferma per un pomeriggio, magari per una riunione, dice che bisogna organizzarsi meglio. Chi vive la casa, l’orto, i laboratori dice che questo posto sa di famiglia, e non lo cambierebbe con nessun altro posto, magari ben più organizzato di questo. la sera tutto si acquieta, anzi no, dipende da chi passa per casa. magari un gruppo di adulti che si ritrovano e poi lasciano in giro qua e là qualcosa. Perché anche noi adulti lasciamo in giro le cose. Cronaca di una vicenda quotidiana. Sistemo il cibo per la notte per il gatto faraone. Chiudo la porta a chiave, prendo la mia macchina per andare a dormire dai padri sacramenti e mentre salgo in macchina mi viene in mente che non ho preparato il sacchi della plastica, ritorno indietro e lo preparo. Chi di voi mi può raccontare di una casa dove la cronaca quotidiana è la perfezione?

Un pensiero su “cronaca quotidiana

  1. Sabrina

    Rispondo all’ultimo domanda: chi vive solo, ha tutto in ordine, però gli manca il caos di una famiglia e lo rivorrebbe volentieri indietro, anche se il caos può portare conflitti, porta anche momenti di amore e condivisione. A furia di aver visto la famosa famiglia del Mulino Bianco nella pubblicità da quando ero piccola, credevo che esistesse e solo la mia era a volte un piccolo inferno, prima troppe regole, poi dopo un doloroso lutto il silenzio del vuoto interiore. Speravo che la mia nuova famiglia fosse perfetta, ma poi la realtà é diversa, non sempre il puzzle combacia, ognuno deve fare il suo piccolo pezzo e io da genitore vigliare e aiutare ed essere il bastone più forte che sorregge la tenda, e se si incrina il perno che siamo noi adulti può cascare tutto, ma la forza di una famiglia non è la perfezione ma la volontà di ogni giorno di ricostruire tutto sa capo, partendo dal risolvere il conflitto mettendoci il cuore, e sorvolando sull’orgoglio personale per il bene di tutti.
    Grazie Don per le tue riflessioni.

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