Su questa croce ci sono arrivato anche io. Sta in vetta ai masoni. Ho visto che don Roberto ha selezionato una serie di croci di vette di montagna e le ha messe in una cartella speciale, dal nome croci. È una croce con vista, come sono tutte le croci di montagna. Con vista sull’infinito e con vista sul fondo valle pieno di nebbia. La croce sta lì tra la terra dove finisce un sentiero e inizia il cielo. D Roberto ne ha viste un sacco con i suoi amici di queste croci, e poi si è caricato sulle spalle e nel suo corpo la croce della sua malattia. Era il patibolo dei romani e Gesù ci è finito sopra come un delinquente comune, l’infamia della croce per lui è diventata la gloria della croce. La gloria in ebraico è kabod ed indica il peso di Dio, quanto vale Dio. Quanto vale l’esistenza di Dio? Se vale molto merita molto rispetto. Merita di essere venerata e adorata. La croce piantata il venerdì santo a Gerusalemme sul monte calvario vale molto, pesa molto perché su quella croce ci è salito un uomo di nome Gesù. La croce dei masoni non pesa molto, ma mostra la gloria di un panorama sul creato bellissimo e allora merita tutto il rispetto possibile. Quella croce vale molto perché raccoglie tutte le fatiche di chi ha camminato per ore per arrivare fino a quel punto. E allora merita rispetto. La vita di don Roberto vale molto perché si è caricato la sua croce ed ha camminato giorno dopo giorno con quella croce. Non si tratta di fama, di eroismo, di onore, si tratta di peso, di consistenza, di valore prezioso, ecco perché la croce dei Masoni vale, ecco perché la croce di don Roberto vale, ecco perché la croce di Gesù vale, perché raccoglie tutte le croci. La croce di un malato ha un peso, una consistenza e va rispettata e onorata. La croce di una persona insultata per la sua condizione di vita va rispettata e amata e tutelata dalla chiesa e dalla legge. La croce di un povero, di un papà, di una mamma, di un figlio, di un disoccupato va rispettata e tutelata. La croce di un profugo, di un immigrato, di chi è perseguitato per le sue idee va rispettata e amata. Si sale verso la croce di montagna, la si intravede negli ultimi metri e sono contento perché è finita la fatica. Arrivo sulla vetta tocco la croce e sono triste perché è come se toccassi tutte le croci del mondo. Tocco la croce della vetta, recito una preghiera e tengo nel cuore un po’ di speranza perché ogni croce ha il suo peso e va amata e rispettata
È quando ignoriamo le croci degli altri che rimettiamo in croce anche Gesù, ma Lui ci ha insegnato ad accogliere tutti.
Quanta fatica accogliere, ma quanta gioia.
Sulla croce Gesù abbraccia l’ umanità intera,l umanità tutta.
Gesù, apri la nostra mente,i nostri cuori così da poterci aprire agli altri e comprendere le loro sofferenze.